Lanzilli: “Essere nel Comites è una responsabilità”

Gabriella Lanzilli

MADRID – “Essere nel Comites è una responsabilità. Bisogna riuscire a ritagliarsi spazi, tempo…. Si sacrificano chiaramente dei momenti familiari ma, per me, non è un peso. So che è un lavoro che a lungo termine avrà un ritorno che beneficerà tutti, compresa la mia famiglia, compresa me. Lo vedo come un investimento. Ritengo rilevante il ruolo di ogni italiano che vive all’estero. Dovrebbero essere coscienti che partecipare è importante. Chi partecipa, chi vota, chi opina alla fine riesce in qualche modo a dare un suo contributo e ad aiutare la Comunità italiana ad evolvere, crescere”. Lo ha affermato Gabriella Lanzilli, candidata alle elezioni per il rinnovo del Comites nella lista “Italiani Democratici Madrid”. Direttrice dell’area “soddisfazione clienti” nella Banca BNP Paribas, da 18 anni in Spagna e mamma di due bambine, la incontriamo in un simpatico caffè verso la tarda mattinata di una grigia giornata autunnale. Così, in un angolo del locale, tra il brusio dei clienti, conversiamo dei Comites, della lista che rappresenta e dei suoi obiettivi. Parla con entusiasmo ma anche con il timore che nasce dalla consapevolezza della responsabilità che dovrebbe assumere, qualora fosse eletta.

– Penso che un aspetto molto importante della nostra lista – ci ha detto – sia l’equilibrio tra la partecipazione maschile e quella femminile. E lo sia per il valore che apportiamo come candidate. C’è un bilanciamento che ha un effetto positivo. Perché? Perché noi donne siamo persone molto attive, positive, stimolanti. All’interno del gruppo cerchiamo sempre di trovare un’equilibrio nelle opinioni e nella forma di lavorare.

Una importante presenza femminile

Quota rosa? Chissà. Di certo c’è che nella lista “Italiani Democratici Madrid” la presenza femminile è importante. Tanto importante da rappresentare praticamente il 50 per cento del totale dei candidati. Un’apertura, questa, riflesso di una comunità che evolve, si trasforma e che si è lasciata alle spalle vecchi tabù, inaccettabili nel XXI secolo.

– Cosa ti ha spinto a partecipare a questa avventura? 

– Il mio percorso, per arrivare alla lista “Italiani Democrati di Madrid” – ha confessato -, è stato interessante. Responsabile, un compagno di lista. Mi esortò ad iscrivermi all’elenco degli elettori per ricevere il plico. Allora pensai, perché non partecipare anch’io come candidata? Gli chiesi informazioni sulla lista alla quale partecipava e se fosse possibile parlare col capolista. Volevo sapere se c’era la possibilità di integrarmi come candidata; se c’era affinità con la lista, con i colleghi del gruppo. Dopo aver conosciuto Andrea Lazzari ed aver analizzato il programma, che mi è sembrato subito molto interessante, mi sono informata più dettagliatamente sul ruolo del Comites. Chiaramente sapevo già della sua esistenza e, superficialmente, quale era il suo ruolo. Mi è sembrata una buona opportunità per dare visibilità ad alcuni problemi della Comunità italiana a Madrid. Ho pensato che forse sarei potuta essere d’aiuto.

– Quali problemi?

– Beh, principalmente quelli legati alle attività consolari – ha affermato -. Ci sono grandi difficoltà per carenza di risorse, sia economiche sia di personale. Personalmente ho affrontato situazioni che, per risolverle, sono dovuta andare in Italia.

– Era possibile gestirle attraverso la Cancelleria?

– Assolutamente – ha assicurato -, ma richiedevano tempo. E io non ne avevo. Ad esempio, il rinnovo della carta d’identità. Non riuscivo a prendere l’appuntamento. È vero che avevo il passaporto ma, insomma… Ho approfittato di un viaggio che dovevo fare in Italia per rinnovarla. Io ho potuto viaggiare, ma non tutti possono farlo.

Sostiene, e ragioni non le mancano, che la “comunità italiana è sempre più numerosa e cresce ogni giorno di più”. Naturalmente, con l’incremento del numero di connazionali in Spagna, aumenta il volume di lavoro in Cancelleria, a Madrid, e nel Consolato Generale, a Barcellona…

– Non so fino a che punto la presente gestione della Cancelleria consolare potrà soddisfare tutte le esigenze della comunità – ha commentato -. Soprattutto, con l’attuale volume di personale e risorse economiche. Altro aspetto che ritengo importante è la doppia cittadinanza. Sicuramente ci saranno stati casi di cittadini italiani che si sono visti nella condizione di dover acquisire quella spagnola. E poi, chiaramente, ci sono i problemi della nostra scuola, alla quale io personalmente sono molto vicina essendo una mamma di due bambine che la frequentano.

La doppia cittadinanza

La doppia cittadinanza è un argomento che sta molto a cuore ai membri della lista “Italiani Democratici Madrid”. Sono coscienti che il tema potrebbe non rientrare nelle competenze del Comites. Ma pare, anche, che siano sicuri che, con intelligenza, si potrebbe stimolare una corrente d’opinione. Il Comites, a quel punto, sarebbe obbligato a informarne le autorità diplomatiche e consolari. Insomma, a svolgere il ruolo di ponte tra comunità e istituzioni italiane.

Anche Lanzilli è favorevole alla doppia cittadinanza e ci illustra il caso di una coppia di suoi amici.

– Sono venuti a vivere in Spagna – ha spiegato -, dove hanno avuto un figlio. Il bambino, per il momento, è cittadino italiano e spagnolo. Non essendo riconosciuta la doppia cittadinanza, quando sarà maggiorenne dovrà sceglierne una tra un paese e l’altro.

– Non è questa una materia che rientra nel ruolo dei Comites – abbiamo insistito -. Cosa potrebbe fare per incidere anche in questioni che non le competono…

– Il Comites, nel fondo, fa da ponte tra la collettività italiana e le sue istituzioni – ha sottolineato -. Dovrà farsi eco delle esigenze della comunità. Bisognerebbe cominciare prima con uno studio; analizzare quante persone vorrebbero usufruire della doppia cittadinanza. Da lì, capire in che modo lavorare e creare correnti di opinione che possano esercitare pressione. È ovvio che non è un qualcosa che si costruisce dall’oggi al domani.

– Realizzare uno studio per capire quanti connazionali vorrebbero la doppia cittadinanza; ma non dovrebbe essere una questione di principio? Dal momento che risiedi nel paese e hai tutti gli obblighi di qualunque cittadino spagnolo, perché non avere anche tutti i diritti, anche quelli politici?

– C’è purtroppo un problema di norme europee – ha spiegato -. Queste prevalgono su quelle di qualunque paese europeo. Essendo cittadini europei, non ci sarebbe questo bisogno di acquisire più di una cittadinanza, visto che quella europea domina su quella di qualunque paese dell’Unione.

– Ma ogni paese ha il suo grado di indipendenza. La doppia cittadinanza, nel nostro caso, vuol dire libertà di partecipare alla vita politica in Spagna.

– Sono d’accordo – ha coinciso -. È una giustificazione. C’è stato recentemente un accordo tra spagnoli e francesi. Desideriamo anche noi avere la libertà di poter votare in Spagna senza per questo dover rinunciare alla nostra identità. Io avrei potuto scegliere la cittadinanza spagnola. E poter esprimere la mia opinione attraverso il voto. Ma non ero disposta a rinunciare alla mia, a quella italiana. È la ragione per cui al giorno d’oggi non ho il privilegio di poter votare anche in Spagna. E mi fa rabbia. Alla fine, è qui, in Spagna, dove vivo.

– Non credi che ci sia una contraddizione tra il sentirsi fortemente italiana, vivere in un Paese straniero e desiderare un’Europa veramente unita? Non sarebbe bello, il giorno in cui veramente il “progetto Europa” si realizzasse, se alla domanda: quali sono i monumenti più belli del tuo paese? potessimo rispondere: il Colosseo, la Torre Eiffel, la “Plaza Mayor” o la Porta di Brandemburgo? E rivendicare, così, l’appartenenza all’Europa?

– Oggi come oggi – ha assicurato -, non so fino a che punto le persone che viviamo in Europa concepiamo questo vincolo con la “nazione Europa”. Guarda quante dispute tra i paesi europei…Non penso che ci sia ancora una maturità tale…

– E le tue figlie?

– È un problema che non gli appartiene – ha sottolineato -. Hanno un concetto che a me piace tanto: quello del pluri-paesi. Quando chiedo alle mie due figlie di dove sono rispondono: “sono spagnola e sono italiana”. Hanno un sentimento di appartenenza sia per la Spagna sia per l’Italia.  E pure in Italia non ci hanno mai vissuto. Si sentono anche italiane per tutto ciò che io riesco a trasmettere. E grazie anche alla Scuola Italiana che frequentano. Tutto forma parte di una cultura…

– È un contributo all’arricchimento culturale e sociale del Paese…

– Gli spagnoli – ha commentato – sono persone di una grande apertura mentale. Ciò permette loro di avere eccellenti rapporti con tutti. Ma è vero che con l’Italia hanno un rapporto speciale: un po’ per l’affinità culturale e un po’ per la vicinanza. Io, per esempio, sono sposata con uno spagnolo. Per cui, insomma, riusciamo a mantenere vivo il sentimento di italianità. Di questo sono davvero contenta.  Nella lista della quale sono parte, ho sentito questo vincolo… ti fa sentire partecipi e ti stimola a lavorare, ad aiutare. Insomma, a fare.

– Una peculiarità della vostra lista è quella di aver creato commissioni di lavoro… Quindi, già sapete quali saranno gli argomenti sui quali concentrerete la vostra attenzione. A quale di queste commissioni appartieni?

– Alla Commissione “Osservatorio Italia”, con Michele Rossi e Romina De Simone. La considero una commissione importantissima. Una parte del lavoro che porteremo avanti sarà grazie a studi che riguardano la comunità italiana residente nella circoscrizione di Madrid. Potremo contribuire a offrire un’informazione reale e attualizzata su chi sono e che cosa vogliono. Quindi su come potremo aiutare a migliorare le loro condizione di vita.

– Ultima domanda, quante di voi, integranti della lista, è casalinga?

– Nessuna – la risposta è stata immediata -. Non è casualità. Siamo donne con ruoli di responsabilità nel lavoro. Tutte, o quasi, siamo mamme. Devo dire che, anche nel nostro universo femminile, c’è una varietà… diciamo pure di offerta e di proposta che, secondo me, arricchisce non solo la lista ma, soprattutto, il lavoro che potremo offrire agli italiani.

Mauro Bafile

Lascia un commento