Lukashenko ai migranti: “Non vi rimanderemo a casa”

Centinaia migranti si concentrano alla dogana in Bielorussia. (ANSA)

MOSCA.  – Nuovo show del dittatore bielorusso Alexander Lukashenko. L’argomento è sempre lo stesso degli ultimi giorni, la crisi dei migranti bloccati al confine con la Polonia. Lukashenko questa volta ha deciso di comparire a sorpresa nel centro logistico nei pressi della frontera tramutato in campo profughi per arringare la folla, in gran parte curdi provenienti dall’Iraq.

“Se qualcuno vuole andare in Occidente, è un suo diritto: non cercheremo di catturarvi, picchiarvi e tenervi dietro il filo spinato ma anzi lavoreremo con voi per realizzare il vostro sogno”, ha detto il presidente-paria circondato da volti confusi.

La realtà però è ben diversa. Lo stallo, al momento, sembra insanabile. La Polonia non cede, l’Ue la sostiene e Bruxelles ha appena varato un nuovo giro di sanzioni contro la Bielorussia. Lukashenko, che pure continua a negare di aver avuto alcun ruolo nella guerra ibrida a colpi di poveri cristi, punta il dito contro il “malvagio” occidente, chiedendo alla Germania di avere cuore e accogliere i migranti.

“Per favore, accogliete queste persone. Non è un numero molto grande. Vogliono vivere in Germania e 2.000 persone non sono un grande problema per la Germania”, ha sottolineato alludendo a una possibile soluzione favorevole della crisi. Ma il governo tedesco ha smentito ogni parola. “Non è vero che la Germania sarebbe d’accordo”, ha detto il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert. “Anche ieri con la Polonia si è detto che c’è un attacco ibrido contro l’Ue” da Minsk. “La prima cosa da fare è migliorare la situazione umanitaria dei migranti, e poi fare in modo che possano rientrare in sicurezza nei loro Paesi”, ha aggiunto.

E in effetti qualcosa si muove. È stato riferito che altri due voli di rimpatrio per i migranti da Minsk all’Iraq sono stati programmati per sabato 27 novembre e saranno operati da Iraqi Airways. In tutto, per ora, oltre 600 iracheni hanno scelto di abbandonare la Bielorussia e fare rientro in patria.

Ma c’è chi non si dà per vinto, spera ancora. Inoltre non è chiaro quante persone stiano ancora vagando per i boschi, cercando un varco per raggiungere l’Europa (lo stesso Lukashenko ha parlato di “2-3mila” migranti oltre ai “2mila” ospitati al campo profughi). Poi non ha lesinato critiche alla Polonia, come di consueto. “Se vi foste avvicinati di più al confine, avrebbero aperto il fuoco, là sono impazziti… capite che non possiamo iniziare una guerra per aprirvi un corridoio attraverso la Polonia verso la Germania”. Uno show, appunto.

(di Mattia Bernardo Bagnoli/ANSA).

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