Commercio cresce a ottobre, prima frenata per on line

Vetrina di un negozio allestita per il Natale.
Vetrina di un negozio allestita per il Natale. (ANSA)

ROMA.  – Le vendite al dettaglio crescono di nuovo a ottobre e ancora una volta tornano su livelli pre pandemia.  La ripresa dell’ultimo mese, che risulta comunque più contenuta rispetto a quella di settembre ed è trainata soprattutto dai prodotti non alimentari a fronte di un calo degli acquisti di cibo e bevande, porta con sé una caratteristica del tutto nuova: per la prima volta in tanti anni, infatti, diminuisce lo shopping online.

Sempre un po’ in controtendenza rispetto a prima è da rilevare, inoltre, anche il buon andamento dei negozi di quartiere a scapito di supermercati e grande distribuzione.

I principali tratti del commercio al dettaglio delineati questa mattina dall’Istat sono stati accolti positivamente da consumatori ed esercenti ma dietro alla buona notizia del nuovo aumento dell’indice, tutti cominciano a paventare per i prossimi mesi i rischi degli effetti correlati a inflazione e caro bollette.

L’Istituto di statistica ha stimato che in ottobre c’è stata una “moderata crescita” congiunturale per le vendite al dettaglio, pari allo 0,1% in valore e allo 0,2% in volumen rispetto a settembre. Più sostenuto invece il rialzo su base annua, pari al 3,7% in valore e al 2,8% in volume. In sostanza gli analisti dell’Istat attestano che continua l’andamento positivo delle vendite al dettaglio in termini sia congiunturali sia tendenziali, dovuto questa volta essenzialmente alla crescita delle vendite dei beni non alimentari.

Per il comparto alimentare,  invece, emerge una ripresa dei negozi operanti su piccole superfici dopo la botta accusata con la pandemia (+0,4%), e un lieve calo delle vendite nella grande distribuzione (-0,1%), in cui sono in diminuzione soprattutto le vendite dei supermercati (-2,2%).

Altro dettaglio che salta all’occhio è poi la battuta d’arresto dello shopping online che non si era mai vista dal 2016: tra le forme distributive, afferma infatti l’Istat, c’è un calo tendenziale del comercio elettronico, per la prima volta dall’inizio della serie storica.  Si tratta tuttavia di un risultato spiegato anche dal livello eccezionalmente elevato di ottobre 2020, sottolineano gli analisti.

Concordi sul fatto che l’incremento delle vendite al dettaglio sia un fattore positivo per l’economia i consumatori hanno però sollevato dubbi e timori per quello che potrà accadere nei prossimi mesi quando si percepiranno in pieno gli effetti dell’inflazione e del caro-bolletta.

“Il rischio concreto è che la crescita del commercio di ottobre venga del tutto annullata dal balzo dei prezzi al dettaglio registrato a novembre e dagli incrementi delle bollette energetiche alle porte” avverte Carlo Rienzi, presidente del Codacons che chiede interventi al governo per calmierare le bollette.

Di parere analogo anche Massimiliano Dona di Unc secondo il quale “il potere d’acquisto e il reddito disponibile delle famiglie avranno come conseguenza una gelata sugli acquisti, anche di Natale”. E di effetti dell’inflazione che iniziano già a farsi sentire parla poi Confesercenti che rileva come stiamo ancora in “una situazione di ripresa, ma con alcune ombre”. Anche per questo chiede di accelerare sul nuovo intervento “taglia-bollette”.

Più cauta invece Confcommercio che osserva come le vendite siano state meno brillanti di prima ma dice che per capire il vero trend bisognerà comunque attendere qualche mese.

Infine Federdistribuzione, pur riconoscendo la moderata ripresa dei consumi e un importante recupero delle vendite dei beni non alimentari, avverte che permane tuttavia uno stato di preoccupazione negli italiani, come dimostra la recente ripresa della propensione al risparmio, per le incognite della pandemia e per le incertezze dovute alla crescita dell’inflazione e agli effetti dei rincari delle materie prime nei bilanci familiari.

(Angelica Folonari/ANSA).