Multe salate ai no vax in Austria, 600 euro a trimestre

Una donna con mascherina a Vienna. (ANSA)

ROMA.  – Isolare i no vax, con le buone o con le cattive: è questa l’ultima frontiera della lotta alla pandemia, per stroncare sul nascere la diffusione della variante Omicron.

Una battaglia mondiale, dall’Europa all’America, se si guarda all’Austria, che ha imposto multe fino a 3.600 euro per chi non si vaccina, o a New York, dove l’immunizzazione diventerà obbligatoria per tutti i lavoratori del privato.

In Austria l’arrivo della variante scoperta in Sudafrica non ha colto di sorpresa le autorità, che erano già corse ai ripari reimponendo il primo lockdown in Europa, a fronte di una quarta ondata devastante.

Vienna, inoltre, è l’unico caso del Vecchio Continente ad aver già adottato l’obbligo di vaccino per tutti, a partire dal 15 febbraio. E chi sfuggirà all’imposizione dovrà pagare una multa da 600 euro ogni trimestre, che potrà diventare una super-ammenda da 3.600 euro l’anno. Le cifre sono contenute nella bozza del disegno di legge in discussione, emersa nel giorno del giuramento del nuovo cancelliere, Karl Nehammer.

L’ex ministro degli interni, ritrovatosi a guidare il Paese dopo il terremoto che ha scosso i conservatori, per l’addio alla politica di Sebastian Kurz, ha ammesso che servirà un impegno “incredibile” per uscire dall’emergenza sanitaria.

Accelerare con le dosi è il mantra in tutta Europa. In Francia il governo ha annunciato una serie di restrizioni, ma soprattutto l’estensione dei vaccini ai bambini dai 5 a 11 anni più fragili (per tutti gli altri si valuterà entro fine anno, in attesa di ulteriori dati scientifici), mentre gli over 65 potranno fare il richiamo senza prenotazione.  In Grecia, invece, il vaccino è stato esteso a tutta la fascia 5-11 anni. Un ulteriore passo in avanti dopo l’obbligo per gli over 60.

In Germania, il rilancio di una campagna vaccinale ancora in ritardo verrà affidato al prossimo ministro della Salute, Karl Lauterbach, super esperto della Spd e volto notissimo durante la pandemia, come alfiere della linea dura contro il virus.

La priorità delle cancellerie in questa fase è attutire l’effetto di Omicron, che pur continuando a presentare sintomi lievi, si diffonde con velocità. In Europa si contano 30 nuovi casi, 212 in tutto, e gli ultimi Paesi in cui è stata rilevata sono Croazia e Russia. In Gran Bretagna viaggia più rápidamente della Delta ed è destinata a diventare predominante entro un mese, ha previsto il professor Paul Hunter, esperto di malattie infettive dell’Università dell’East Anglia, secondo cui i casi nell’isola sarebbero oltre mille.

Oltreoceano è New York a guidare il fronte contro i no vax, con l’obbligo di immunizzazione per tutti i lavoratori del settore privato, dal 27 dicembre. La decisione è stata annunciata dal sindaco uscente Bill de Blasio ed è la prima del genere negli Stati Uniti: “Abbiamo deciso di lanciare un attacco preventivo contro il Covid, facendo davvero qualcosa di audace”, ha sottolineato de Blasio, nel suo significativo ultimo atto prima di lasciare il 31 dicembre il testimone a Eric Adams, vincitore delle ultime elezioni.

Proprio dagli Usa Antony Fauci ha parlato di primi dati “incoraggianti” su Omicron, che tuttavia necessitano di più informazioni. Allo stesso tempo, la carenza di vaccinazioni nei Paesi meno sviluppati può fungere da detonatore della nuova variante. Lo ricorda proprio il Sudafrica, dove Omicron è diventata dominante pochi giorni dopo essere stata scoperta.

Tanto che il presidente Cyril Ramaphosa è stato molto chiaro: “Stiamo affrontando un tasso di contagi senza precedenti, chiedo a tutti di vaccinarsi senza indugio”. In una settimana il numero di casi è quintuplicato, ma solo il 25% dei sudafricani è immunizzato.

(di Luca Mirone/ANSA).

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