L’Italia celebra Grazia Deledda, “orgoglio nazionale”

Un ritratto di Grazia Deledda compare sul francobollo emesso per ricordare i 150 anni dalla nascita della scrittrice; in basso sulla vignetta del valore postale compare anche la sua firma autografa,
Un ritratto di Grazia Deledda compare sul francobollo emesso per ricordare i 150 anni dalla nascita della scrittrice; in basso sulla vignetta del valore postale compare anche la sua firma autografa, Roma,27 Settembre 2021. ANSA/US/CARLO FINCO

CAGLIARI. – Una delle figure più significative della letteratura italiana, Premio Nobel nel 1926, oggi Grazia Deledda rappresenta per l’Italia e la Sardegna un esempio di donna moderna, tra la lotta per l’emancipazione femminile e quella per il riconoscimento della parità dei diritti tra i generi. Una donna “straordinaria”, oltre che una letterata di caratura internazionale, diventata “orgoglio nazionale”.

Così l’ha descritta il presidente della Camera Roberto Fico, a Cagliari per le celebrazioni in Consiglio regionale dei 150 anni dalla nascita della scrittrice. Uno degli eventi che rientra nel ricco calendario previsto dal progetto “150 anni di Grazia. Una donna dei nostri tempi”, con una serie di appuntamenti regionali, nazionali e internazionali fino a settembre 2022 dedicati all’unica scrittrice italiana ad aver vinto il Premio Nobel per la Letteratura.

“Una donna che ha raccontato la sua terra in modo straordinario, questa Sardegna struggente e bella, una sorta di prima rivoluzionaria femminista, un esempio per tutti noi”, ha detto ancora Fico, secondo il quale Deledda “non mise limiti alle donne: fu uno straordinario esempio, per la sua vicenda artistica ed umana, di emancipazione e riscatto femminile in un contesto storico e sociale difficilissimo”.

Ecco perché “diffondere, a partire dalle scuole, la conoscenza dell’opera letteraria e della vicenda umana di grandi figure femminili come la sua può contribuire in misura significativa a sradicare quegli stereotipi e pregiudizi di genere che sono l’humus in cui trovano alimento le discriminazioni e la violenza ai danni delle donne”.

Un passo in avanti – quello di portare le opere di Grazia Deledda nel mondo della scuola – sollecitato anche dal Consiglio regionale sardo. “È arrivato il momento di fare il possibile affinché le sue opere vengano integrate all’interno del nostro sistema culturale e formativo: Grazia Deledda deve entrare a pieno titolo nei programmi degli istituti scolastici di tutta Italia”, ha esortato il presidente dell’Assemblea Michele Pais.

Dopotutto la sua scrittura e il suo esempio di vita hanno lasciato un segno in Sardegna e in Italia. “Grazia Deledda era un’artista pura che ha vissuto a Nuoro in un microcosmo che le ha consentito di rappresentare i propri scritti e il proprio genere letterario in maniera assolutamente libera – ha ricordato il governatore Christian Solinas – tutto questo credo sia stato avvertito dai lettori e soprattutto da chi ha selezionato il suo nome per il Nobel della letteratura”.

Ma c’è di più. Costantino Tidu, amministratore straordinario della Provincia di Nuoro, capofila del comitato istituzionale che ha dato avvio a un anno di eventi insieme al comune di Nuoro, il Man, il Consorzio Universitario del Nuorese e la Fondazione di Sardegna, ritiene che i sardi debbano essere “più deleddiani. Riappropriamoci di quel coraggio che negli anni si è indebolito – ha incalzato –

Le celebrazioni deleddiane possono e devono rappresentare un’occasione irripetibile, vista la portata nazionale degli eventi che si realizzeranno nel corso di un anno, per cimentarsi oltre che su riflessioni di natura accademica anche sul terreno di un nuovo rapporto con lo Stato, non solo in termini di una rivendicazione di maggiori poteri e competenze”.

(di Fabrizio Fois/ANSA)

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