Monica Bellucci: “Mostrare le rughe è una forma di libertà”

Monica Bellucci nei anni della Befana.
Monica Bellucci nei anni della Befana. (ANSA)

ROMA. – “Mostrare le rughe è una forma di libertà, certo poi ci vogliono i registi giusti per accompagnarti nei passaggi di tempo”. Così Monica Bellucci parlando del suo personaggio di Dolores, strega buona dalla candida chioma in LA BEFANA VIEN DI NOTTE 2. LE ORIGINI di Paola Randi in sala dal 30 dicembre con 01.

E a chi le chiede cosa si prova a passare da Malena a la Befana l’attrice, oggi 57enne, risponde con ironia: “La bellezza del mio lavoro è proprio quello di poter continuare nel tempo, i cambiamenti fisici permettono di fare ruoli che prima non potevi fare”.

Il film, una produzione Lucky Red con Rai Cinema in collaborazione con Sky Cinema, ci porta nel XVIII secolo. Qui Paola (Zoe Massenti), ragazzina di strada e ladra di professione si mette contro il malvagio Barone De Michelis (Fabio De Luigi), nemico numero uno delle streghe, un gobbo sempre accompagnato dal fidato Marmotta (Herbert Ballerina).

Dolores, strega buona che dedica la sua vita ai bambini, salverà Paola da un rogo già acceso. Non solo. Sarà sempre la strega interpretata dalla Bellucci con un magico e prolungato apprendistato ad iniziare la ragazzina a diventare quell’icona di Natale che è la Befana.

“Lavorare ad un film fantastico e d’avventura per ragazzi è sempre stato uno dei miei sogni – racconta alla stampa la regista – Ricordo ancora le pellicole che mi hanno fatto vibrare d’emozione da piccola e che hanno contribuito alla formazione del mio immaginario con la magia di storie e personaggi indimenticabili. Quindi quando ho letto il trattamento di Nicola Guaglianone e Menotti, mi sono esaltata: un’avventura meravigliosa con personaggi vibranti, invenzioni geniali e una fantasia prorompente”.

Entusiasmo condiviso dai due sceneggiatori: “Dopo il successo del primo LA BEFANA VIEN DI NOTTE, abbiamo riunito il duo di sceneggiatura di JEEG ROBOT con l’obiettivo di scrivere un film ancora più bello, ancora più magico, ancora più realistico nel senso che piace a noi. – dicono Giaglianone e Menotti- Un film cioè dove avventure, miracoli e superpoteri non sono echi di un mondo esotico e lontano, ma avvengono proprio qui, in Italia, a due passi da casa”.

Zoe Massenti, vero fenomeno social con tre milioni di follower su Tik Tok e un milione su Instagram con soli 89 post, racconta la sua passione: “Il fatto è che da giovanissima mi vergognavo di tutto e così sono entrata nel mondo dei social per superare questo mio scoglio”. E il cinema? “Mi ha chiamata Guaglianone poi ho fatto provini e mi hanno presa, certo non me l’aspettavo proprio”.

Per lei, tiktoker romana di 19 anni, la Befana “è la calza che ancora oggi mia madre mi porta a letto la mattina insieme ai biscotti”. Cosa insegna Dolores a Paola? “C’è un po’ di tutto. C’è la complicità tra donne, ma Dolores gli fa anche un po’ da madre. In fondo anche grazie alla sua protezione Paola scopre la sua forza. Questo vale anche per le mie figlie con le quali cerco di essere amica e solidale. Il fatto è che noi donne insieme andiamo più lontano e bisogna così insegnare alle mostra figlie a diventare libere e indipendenti. Specie ora in un mondo nuovo non facile che si affaccia lentamente, ma inesorabilmente”.

La Befana di De Luigi? “Ho un fratello più grande che da bambino mi indicava donne anziane e cadenti e mi diceva che erano la Befana. Così per me questa festa ha sempre avuto un fascino sinistro oltre ad essere l’ultimo approdo prima del ritorno a scuola”.

(di Francesco Gallo/ANSA)

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