Niente pubblico ai Giochi, Pechino costretta a chiudere

Una donna scatta una foto a una scultura delle olimpiadi invernali Pechino 202 al parco industriale di Shougang, EANSA/PA/ROMAN PILIPEY

 

PECHINO.  – La Cina, alle prese con il suo record di casi da quasi due anni – poco più di 220, ma un numero reputato allarmante per un Paese che ha scelto la strada della “tolleranza zero” – alza ancora le barriere contro Omicron. E chiude gli stadi delle ormai prossime Olimpiadi invernali di Pechino 2022: i Giochi si terranno senza pubblico, ha annunciato il Comitato organizzatore, rinunciando anche al precedente piano che prevedeva la vendita dei biglietti, fino alla metà della capienza, esclusivamente ai residenti in Cina.

Solo gli invitati potranno dunque seguire le gare e le prove degli atleti. Ma non è l’unica stretta: da ora in poi saranno sanificati anche la posta e i pacchi provenienti dall’estero, perché la variante tanto trasmissibile, secondo le autorità, arriva da oltre frontiera.

“Al fine di proteggere la salute e la sicurezza del personale e degli spettatori legati alle Olimpiadi, è stato deciso di adeguare il piano precedente sulla vendita dei biglietti al pubblico e dell’organizzazione degli spettatori in loco”, ha chiarito il Comitato a 18 giorni dall’avvio dei Giochi. In precedenza, dopo aver deciso il divieto contro il pubblico dall’estero sull’esempio delle Olimpiadi estive di Tokyo, l’ipotesi prevalente per Pechino 2022 era di avere una presenza fino al 50% della capienza degli impianti.

L’approdo in Cina di Omicron, con il recente primo focolaio interno nella città portuale di Tianjin, a 150 chilometri da Pechino, e il primo caso domestico nella stessa capitale ciñese emerso nel fine settimana, ha spinto le autorità sanitarie a una chiusura più robusta, nel giorno in cui il Paese ha annunciato ben 223 contagi, il livello più alto da marzo 2020, tra casi interni e importati di Covid-19 e delle sue varianti Delta e Omicron. Delle 163 nuove infezioni domestiche (briciole rispetto a quanto accade all’estero), altre 80 sono state confermate a Tianjin e 9 ulteriori nel polo manifatturiero del rico Guangdong, inclusi casi Omicron.

La capitale, intanto, continua a costruire recinzioni e barriere di isolamento e a creare il sistema delle bolle in cui atleti, accompagnatori, media e personale dell’organizzazione vivranno isolati per la durata di Olimpiadi e Paralimpiadi. Le autorità sanitarie hanno anche cordonato il palazzo degli uffici del caso Omicron, nel distretto di Haidian, e fatto i tamponi a circa 16mila persone. Il Global Times, il tabloid nacionalista del Quotidiano del Popolo, ha anticipato scenari da incubo: citando esperti, ha chiarito che sarà necessario bloccare strade e forse interi quartieri se la situazione dovesse peggiorare.

Nel frattempo, l’autorità postale cinese ha emesso un ordine per garantire che tutta la corrispondenza dall’estero sia sanificata nel mezzo dei timori di Omicron, rafforzando la disinfezione, la ventilazione e i test sui lavoratori del settore. Il caso Omicron di Pechino è stato infatti fatto risalire a un documento proveniente dal Canada su cui sono stati riscontrati ceppi della variante ad alta trasmissibilità simili a quelli del Nord America e di Singapore: sue tracce sono state accertate sulla confezione esterna e sulla superficie interna, hanno rivelato, a segnalare l’ultima fonte esterna che minaccia la “tolleranza zero”, la rigida politica sposata dalla leadership comunista contro il Covid.

La Cina è però “fiduciosa” su Pechino 2022 e “presenterà al mondo Giochi snelli, sicuri e splendidi”, ha assicurato il presidente Xi Jinping, rinnovando la promessa al World Economic Forum, costretto quest’anno dal coronavirus alla modalità virtuale.

(di Antonio Fatiguso/ANSA).

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