Torna Fitur, importante presenza dell’Italia

MADRID – Ci vorrà del tempo prima che Fitur torni ad essere quel che era prima della pandemia: la grande vetrina del turismo internazionale. Ma se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, allora lo è anche che Fitur 2022, in pieno svolgimento negli spazi di Ifema, sia senz’altro un buon inizio post-Covid-19.

Quello di sempre, invece, è stato il caos del primo giorno, quello dell’inaugurazione. Lunghe file di visitatori, di ospiti “Vip” e, in particolare, di operatori dell’informazione. Sono stati proprio quest’ultimi ad aver sofferto il prezzo dell’improvvisazione. Obbligati a ore di file prima di raggiungere le insufficienti quanto necessarie postazioni per i controlli, non pochi sono giunti con grosso ritardo alle inaugurazioni dei padiglioni, alle conferenze stampa e alle varie manifestazioni che hanno caratterizzato la giornata inaugurale.

L’Italia presente

Anche l’Italia è presente in questa edizione di Fitur. E lo è con il Padiglione dell’Ente Nazionale del Turismo, all’interno del quale partecipano le regioni Campania, Emilia-Romagna, ITA Airways ed operatori privati del turismo, per un totale di circa 40 aziende. Non mancano, comunque, stand di regioni che hanno deciso di partecipare individualmente.

Il simbolico taglio del nastro

“Senza dubbio la promozione degli straordinari siti italiani rappresenta un settore di punta per l’Italia, Paese a forte vocazione turistica – ha sottolineato l’Ambasciatore Riccardo Guariglia che, assieme al Presidente dell’ENIT Giorgio Palmucci, ha inaugurato il Padiglione dell’Enit con un simbolico taglio del nastro -. L’Ambasciata d’Italia a Madrid – ha proseguito – sostiene con convinzione, segnatamente in questo periodo di difficoltà legato alla pandemia e nel quadro della attuale campagna promozionale ‘Italy is simply extraordinary: be IT'”.

Fitur 2022 è la palese dimostrazione della vocazione turistica dell’Italia e della Spagna. C’è da dire che la penisola iberica è la porta d’ingresso in Europa di tutti i flussi di lingua spagnola provenienti dall’America del Sud.

Alcune cifre

Se è vero che la matematica non è un’opinione, allora le cifre rese note dall’Enit mostrano quanto importante sia il turismo iberico per il Belpaese. Tra le presenze degli stranieri, dal 2015 al 2020, la Spagna occupa i primi posti con una media di oltre 5 milioni di presenze.

Livia Paretti, Presidente Com.It.Es. Barcellona, Riccardo Guariglia, Ambasciatore d’Italia a Madrid, e Andrea Lazzari, presidente Com.It.Es. Madrid, presenti alla inaugurazione di Fitur 2022.

La quota di pernottamenti dei turisti spagnoli incide sul totale delle notti dei turisti stranieri per il 2,5 per cento circa. Le presenze negli esercizi ricettivi italiani sono aumentate del 14,4 per cento. I viaggiatori spagnoli in Italia hanno per lo più un’età compresa tra i 25 e 34 anni (circa il 35%). Le vendite del turismo organizzato spagnolo verso l’Italia sono promettenti.

In base a quanto rilevato dal monitoraggio Enit, per l’80% dei tour operator contattati in Spagna in pre-pandemia, l’andamento complessivo delle vendite della destinazione Italia è stato più che positivo.

“Più della metà dei tour operator spagnoli riferisce di aumenti delle vendite – ha commentato il presidente Enit Giorgio Palmucci -. Gli spagnoli in Italia stanno iniziando a privilegiare l’extralberghiero: il 71 per cento delle presenze totali è in hotel; tuttavia, a crescere di più sono le notti in b&b, agriturismi, campeggi, villaggi e alloggi in affitto, dato significativo di una nuova tendenza”

Redazione Madrid

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