Covid: positiva e non vaccinata, partorisce e muore

La preparazione della sala operatoria del pronto soccorso dell'ospedale Niguarda, Milano
La preparazione della sala operatoria del pronto soccorso dell'ospedale Niguarda, Milano, 28 maggio 2020. ANSA/Filippo Venezia

ROMA. – Hanno salvato il bimbo, fatto partorire prima del tempo, ma non sono riusciti a salvare la madre, una ragazza di 28 anni postiva al Covid e non vaccinata. La donna è morta la notte tra il 20 e 21 gennaio al Policlinico Umberto I di Roma per le conseguenze di una polmonite bilaterale da Coronavirus: una settimama prima, il 13 gennaio, aveva partorito un bimbo che ora è in condizioni stabili e non in pericolo di vita.

La 28enne era ricoverata dal 7 gennaio ma i primi sintomi del Covid li aveva avuti il 29 dicembre. Solo quando ha avuto difficoltà respiratorie si è reso necessario il ricovero in ospedale dove è arrivata alla 31esima settimana di gravidanza. All’ingresso l’ecografia polmonare evidenziava una importante polmonite bilaterale dovuta al Covid confermata da test molecolare.

Le condizioni cliniche della donna, spiegano dall’ospedale romano, “dimostravano una grave insufficienza respiratoria tanto da essere subito ricoverata in reparto Covid e sottoposta a terapia con casco con il 100% di Ossigeno”. Le condizioni si sono poi aggravate tanto da richiedere il trasferimento in area sub-intensiva a gestione rianimatoria.

Il monitoraggio continuo, eseguito dai ginecologi, non dimostrava condizioni patologiche fetali. Ma il 13 gennaio, quando si è registrato un repentino e drastico peggioramento delle condizioni della donna, si è deciso di sottoporla a parto cesareo d’urgenza e al successivo trasferimento in Terapia Intensiva Covid per essere ventilata meccanicamente.

Il bambino nato il 13 gennaio di 1,800 Kg è stato ricoverato in terapia Intensiva neonatale, e dopo una iniziale difficoltà respiratoria, è ora in condizioni cliniche buone e non necessita di supporto ventilatorio. La madre invece è andata via via peggiorando. Il 15 gennaio vista la recrudescenza dell’insufficienza respiratoria è stato deciso l’avvio del trattamento di ossigenazione extracorporea (ECMO).

Nei giorni seguenti non si è assistito a nessun miglioramento delle condizioni cliniche della paziente che sono invece progressivamente peggiorate fino al decesso nella notte tra il 20 e il 21 gennaio. Alla luce di questa storia la Regione Lazio ricorda “l’assoluta importanza di vaccinarsi anche in gravidanza e formula ai famigliari della giovane donna le più sentite condoglianze”. E’ stato inoltre programmato per il 2 febbraio un Open day per le donne in gravidanza e in allattamento al Sant’Eugenio.

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