L’Austria revoca lockdown per i no vax, sanità regge

Persone in fila mercatino di natale a Vienna. (ANSA)

ROMA.  – L’Europa prova a trovare una forma di convivenza con il Covid e sempre più Paesi allentano le restrizioni. Dall’Austria, che ha rinunciato al lockdown per i no vax, alla Danimarca, cresce la fiducia che l’impatto della variante Omicron sui sistemi sanitari sia gestibile, grazie anche ai vaccini, nonostante l’onda lunga dei contagi.

L’Austria, che ha eretto le barriere più alte contro il virus adottando per prima l’obbligo di vaccino, ha dato un ulteriore segnale che il percorso verso la fine dell’emergenza è ormai tracciato. “La priorità è limitare il più possibile le restrizioni”, ha spiegato il cancelliere Karl Nehammer, annunciando la revoca del lockdown per i non vaccinati in vigore da alcune settimane. Perché “la situazione degli ospedali ci consente di farlo”, ha sottolineato il capo del governo. Proprio nel giorno in cui è stato registrato il record assoluto di nuovi contagi, oltre 30mila, destinati a crescere ancora fino ad un picco atteso tra 2 settimane.

La Danimarca vuole andare oltre, allineandosi alla Gran Bretagna. L’esecutivo, su suggerimento degli esperti, ha proposto al parlamento di porre fine alle ultime restrizioni a partire dal primo febbraio. Quindi stop all’obbligo di mascherina e di green pass e riapertura dei locali anche dopo le 22. Perché nonostante i record di contagi e l’aumento dei ricoveri correlati al Covid, circa il 40% dei positivi sono in ospedale per patologie diverse.

Analoga tendenza si registra in Olanda, che ha riaperto bar, ristoranti e spazi culturali. Una decisione non facile, in uno dei Paesi con le restrizioni più dure d’Europa ed ancora in piena onda Omicron, ma giudicata necessaria. Secondo il ministro della salute Ernst Kuipers prolungare le limitazioni avrebbe rischiato di “danneggiare la nostra salute e la nostra società”.

Di situazione “gestibile” sul fronte degli ospedali ha parlato il virologo Steven Van Gucht, uno dei massimi esperti in Belgio. Dove le autorità hanno previsto un leggero allentamento, ad esempio per bar e ristoranti, che potranno rimanere aperti fino a mezzanotte.

Altro esempio in questa direzione è la Francia, che martedì ha registrato la cifra record di oltre mezzo milione di nuovi contagi, ma con ricoveri in terapia intensiva dimezzati rispetto alle ondate precedenti. Tanto che dal 2 febbraio partirà la prima fase del progressivo ritorno alla normalità, con l’abolizione della mascherine all’aperto e la fine dell’obbligo di smart working.

L’Oms, comunque, ha rinnovato gli appelli alla cautela perché il livello di rischio legato ad Omicron a livello mondiale “rimane molto elevato”. La variante scoperta in Sudafrica rappresenta quasi il 90% dei casi rintracciati negli ultimi 30 giorni e la settimana scorsa le nuove infezioni hanno superato quota 21 milioni, il livello più alto dall’inizio della pandemia, con curve in ascesa da Israele al Brasile, fino alla Corea del Sud. Anche se, ha sottolineato l’organismo Onu, il tasso di incidenza complessivo sta aumentando “più lentamente”.

(di Luca Mirone/ANSA).

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