Giorno della Memoria, CGIE: “E’ già successo, potrà succedere ancora”

L'arrivo di emigranti italiani a Ellis Island.
L'arrivo di emigranti italiani a Ellis Island.
Yad Vashem, il Monumento in memoria dell'Olocausto a Gerusalemme.
Yad Vashem, il Monumento in memoria dell’Olocausto a Gerusalemme.

MADRID – Anche il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero ha voluto commemorare il “Giorno della Memoria”, con il quale si vuole ricordare, come scritto nell’Art. 1º della Legge istitutiva del 20 Luglio del 2000, “la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”. In un comunicato stampa, il CGIE sottolinea che “la giornata della memoria oltre al ricordo dell’Olocausto e dei campi di sterminio nazista, nei quali persero la vita 1,3 milioni di persone durante la Seconda guerra mondiale, vuole essere un monito per mantenere vivo il ricordo delle barbarie commesse dai nazisti affinché quello che è successo non si ripeta mai più. La giornata della memoria – si spiega nel comunicato – coincide con la liberazione dei prigionieri deportati nei campi di concentramento di Auschwitz e vuole simboleggiare il ripristino del bene sul male, della libertà verso l’oppressione”.

Il CGIE afferma che “l’attualità spesso ci mette di fronte a preoccupanti e perfidi atti razzisti, a una crescente intolleranza verso i meno protetti, gli emigrati e la gente di colore e a indescrivibili forme di sopraffazione, che delle volte incrociano l’indifferenza umana”.

Nel comunicato ricorda, quindi, che “gli italiani all’estero nella loro lunga storia migratoria, in particolare coloro che nel secolo scorso si trasferirono nei due continenti americani e in alcuni paesi europei, sono stati oggetto di forme razziali, di scherno, di soprusi e di umiliazioni perché italiani” .

È per questo che il CGIE, dopo aver  rimarcato che “la giornata della memoria vuole essere anche testimonianza ed è espressione viva” del ricordo dell’ignominia che molti dei nostri emigrati “hanno subito nei paesi in cui si trasferirono” sottolinea che il “Giorno della Memori”a deve servire per “tenere saldi i valori fondamentali della libertà e della democrazia, senza i quali si rischia di soccombere al revisionismo storico e alla assuefazione dell’illiberalità”.

Redazione Madrid