Covid Brasile: nuovo record casi, quasi 220 mila in 24 ore

Un graffiti sul coronavirus in Brasile. (ANSA/EPA)

BRASILIA. – Il Brasile ha registrato 219.878 nuovi contagi da coronavirus nelle ultime 24 ore, la cifra più alta di casi dall’inizio della pandemia, nel febbraio 2020. Il numero accumulato in quasi due anni è dunque salito a 24.553.950, mentre la media settimanale segnata ieri è stata di 161.870, con un aumento del 169% rispetto alla media calcolata due settimane fa.

Aumentano anche i morti, raggiungendo complessivamente i 624.507, compresi i 606 di ieri, quando la media mobile è stata di 369, un incremento del 194% rispetto alla media precedente.

Parallelamente, 148,5 milioni di individui, pari al 69,2% della popolazione di circa 215 milioni di abitanti, risultano vaccinati con due dosi, mentre 163,7 milioni hanno ricevuto almeno una dose, equivalenti al 76,2% del totale, secondo le informazioni delle segreterie sanitarie statali pubblicate oggi dal quotidiano O Globo.

In Brasile, il numero dei bambini ricoverati per coronavirus è in rapido aumento a causa della nuova ondata di contagi provocati dalla variante Omicron. Lo riferisce la stampa locale.

La situazione è particolarmente critica nella capitale federale, Brasilia, dove risulta occupato il 94% delle sale di terapia intensiva pediatrica e il 100% di quelle per adulti. Le autorità stanno pensando di rafforzare le misure di isolamento sociale e di proibire la presenza del pubblico negli stadi.

A Salvador de Bahia, la città più importante della regione nord-orientale, l’occupazione dei letti in terapia intensiva per bambini ha oscillato negli ultimi giorni tra il 95 e il 100%.

Aumentano i ricoveri anche nello Stato di San Paolo, il più popoloso del Paese, dove risulta occupato il ;;60% delle sale di terapia intensiva pediatrica, secondo Estado de Sao Paulo.

Gli specialisti consultati dal quotidiano sottolineano che il fenomeno è dovuto ad almeno due fattori: l’elevata trasmissibilità di Omicron e il basso numero di bambini vaccinati finora. Attualmente, 721 mila hanno ricevuto la prima dose su un totale di 20,5 milioni, ha riferito il Consiglio nazionale dei segretari sanitari (Conass).

 

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