Brasile: influencer denunciato per apologia del nazismo

Ragazzi con le cuffie ascoltando podcast.
Ragazzi con le cuffie ascoltando podcast. EPA/ANDREU DALMAU

BRASILIA.  – In Brasile, la procura generale della Repubblica ha aperto un’inchiesta sull’influencer digitale Bruno Aiub, conosciuto come Monark, per presunta apologia del nazismo durante il popolare programma Flow.

“La sinistra radicale ha molto più spazio della destra radicale: penso che entrambe dovrebbero avere spazio, penso che i nazisti dovrebbero avere un partito nazista riconosciuto dalla legge”, ha detto Monark, suscitando un’ondata di condanna bipartisan.

Il commento è stato fatto durante una puntata del podcast Flow, al quale stavano partecipando anche i deputati Kim Kataguiri, del Partito democratico (Dem, di destra), e Tabata Amaral, del Partito socialista brasiliano (Psb, di sinistra).

Ora Monark rischia una denuncia alla giustizia federale di San Paolo, mentre Kataguiri, che gode di foro privilegiato in quanto parlamentare, risponderà davanti alla Corte suprema (Stf). Monark, che è intanto stato licenziato dagli autori del programma radiofonico, si è difeso sostenendo che era “molto ubriaco” quando ha detto quelle cose.

“Ho parlato in modo molto insensibile verso la comunità ebraica e me ne scuso”, ha aggiunto. Il “livello di follia e perversione che caratterizza la linea di pensiero di Monark” è stato ripudiato dal grupo Ebrei ed ebree di sinistra, mentre l’ambasciata tedesca in Brasile ha scritto sui social che “difendere il nazismo non è libertà di espressione: chi lo difende manca di rispetto alla memoria delle vittime di quel regime e ignora gli orrori da esso causati”.

Il caso Monark ha avuto ripercussioni anche tra i giudici della Stf: per Alexandre de Moraes “il diritto fondamentale alla libertà di espressione non autorizza le abominevoli e criminali scuse di nazismo”, mentre per Gimar Mendes “ogni scusa per il nazismo è esecrabile, criminale e oscena”.

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