Antonello Caponera (Comites Colombia): “Vogliamo essere vicini alla nostra gente”

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BOGOTÀ – Antonello Caponera il neoeletto presidente dei Com.It.Es. in Colombia. Giornalista e docente, ha pubblicato tre libri raccontando le storie di diversi Paesi in via di sviluppo, evidenziandone gli aspetti più affascinanti senza trascurare le contraddizioni e gli antichi problemi: e soprattutto, evitando sempre i luoghi comuni. Ha fatto parte per anni del consiglio direttivo della Pro Loco del suo paese d’origine, Fumone (un grazioso borgo medioevale nel cuore della Ciociaria) impegnandosi moltissimo sia in ambito culturale che sociale. La sua attività di insegnante gli ha permesso di entrare in contatto con le nuove generazioni, dalle quali ha attinto la voglia di intraprendere nuove sfide. È segretario nazionale dell’A.I.M. – Associazione per gli Italiani nel Mondo per la Colombia, già dal 2019. Tale ruolo gli ha consentito di entrare in contatto non solo con la comunità italiana del paese andino ma con quelle di tutti i Paesi sudamericani: comunità ricche di storia e tradizione, sviluppatesi in oltre un secolo e mezzo di emigrazione.  

 Gli abbiamo chiesto di raccontarci com’è nata l’idea di candidarsi:

 – Innanzitutto, vorrei fare una breve premessa per chi non ha familiarità con i Com.It.Es. I cosiddetti “Comitati degli Italiani all’Estero” – spiega – sono organismi rappresentativi della collettività italiana, eletti direttamente dai connazionali residenti all’estero in ciascuna circoscrizione consolare ove risiedono almeno tremila italiani. Tali organismi sono a carattere collegiale e sono sanciti con la legge 286 del 2003. L’idea di candidarmi è maturata, anche sollecitato da vari connazionali, per cercare di dare un impulso alle attività della comunità italiana presente in Colombia. Era da circa quindici anni che tale organismo non era più presente nella terra dei “cafeteros” e molti ne sentivano la mancanza.

 E aggiunge:

 – Dopo aver seguito tutta la procedura: sottoscrizione della lista da presentare, candidati iscritti nelle liste degli italiani residenti all’estero (A.I.R.E.), ci siamo messi in gioco, insieme ad altri colleghi, e siamo risultati eletti il 3 dicembre scorso. Il Consiglio ha poi deciso di nominarmi presidente, incarico della durata di cinque anni che sono onorato di ricoprire e che spero di svolgere nel migliore dei modi.

Antonello Caponera alla presentazione del suo libro “Colombia la catarsi di un popolo”

 – Il consiglio – specifica – è composto da dodici eletti: si tratta di una squadra straordinaria, rappresentata perlopiù da persone al di sotto dei quarant’anni, tutte laureate. Un gruppo impreziosito dalla presenza competente e stimolante di quattro donne: Valeria Bassi, vicepresidente; Maria Laura Lucci, segretaria; Noemi Cicognini e Silvia Cresentini, componenti del consiglio. Ci auguriamo – sottolinea – di rappresentare al meglio le esigenze dei circa 28 mila connazionali espatriati in Colombia: cercando, ad esempio, di riuscire a concretizzare un accordo di reciprocità contributiva tra l’Italia e il Paese che ci ospita, in maniera tale che l’italiano in Colombia, oppure il colombiano che vive e lavora in Italia, possa ottenere il riconoscimento dei contributi versati in entrambi i Paesi e decidere in quale dei due accorparli, per richiedere l’agognata pensione.

Il programma per i prossimi cinque anni è fitto, così come i temi che richiedono un intervento tempestivo:

 – Con il prezioso aiuto dei consiglieri eletti – ci spiega Caponera – cercheremo di portare avanti iniziative di carattere culturale e, allo stesso tempo, di far conoscere il meglio della tradizione italiana invitando, se le finanze ce lo consentiranno, personaggi del mondo culturale e dello spettacolo direttamente dall’Italia. Stiamo, ovviamente, ponendo tutta l’attenzione possibile alle situazioni di disagio che vivono alcuni nostri connazionali. Anche in questo caso, se avremo le necessarie coperture finanziarie, potremo stabilire delle priorità di assistenza sociale.  Al momento – prosegue – siamo già in contatto con l’Ambasciata e con il Ministero degli Esteri e Cooperazione Internazionale. Ci auguriamo, al più presto, di entrare in sintonia con altre entità italiane che possano esserci utili nella nostra attività.

 La Colombia è un Paese vasto e in parte anche inesplorato. Chiediamo al Presidente Caponera quali sfide, i nostri compatrioti, si trovano ad affrontare, nella loro vita di tutti i giorni:

 – Capire in maniera approfondita quali sono le sfide che gli italiani debbono affrontare quotidianamente in Colombia è senz’altro uno dei nostri obiettivi principali. L’italiano, generalmente, è ben visto dal cittadino colombiano; tuttavia, le distanze (la Colombia è quasi quattro volte più grande dell’Italia) non sempre permettono una facile interazione. Per quanto ci riguarda, vogliamo cercare di essere il più possibili vicini alla gente e siamo aperti a consigli e suggerimenti per cercare di rendere questa esperienza utile e costruttiva. VI invitiamo, quindi, a contattarci via email a: [email protected].

Stefania Del Monte

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