Min. Plen. Fabrizio Petri: “Combattere la pena di morte”

MADRID: Nominato da pochi mesi Inviato Speciale del Ministero per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale per i Diritti Umani delle persone LGBTIQ+, il Ministro Plenipotenziario Fabrizio Petri, senza perdita di tempo, ha già realizzato tre visite particolarmente significative. Dopo un primo viaggio a Washington, per incontrare il suo omologo e altre personalità politiche, si è recato in Argentina, paese all’avanguardia per ciò che riguarda la legislazione in materia di diritti della comunità LGBTIQ+ e finalmente in Spagna. Da sottolineare che nel mondo solo tre paesi hanno un Inviato Speciale per i Diritti Umani delle persone LGBTIQ+ e l’Italia è tra questi insieme agli Stati Uniti e la Gran Bretagna.

Petri considera la Spagna una tappa particolarmente importante perché in questo paese è stata instaurata la Commissione Mondiale di Lotta alla Pena di Morte, e, tra le sue priorità c’è proprio quella di combattere la pena di morte.

-Ho avuto un incontro molto positivo in Ambasciata con il Commissario Onorario Zapatero, sotto il cui governo questa commissione è stata creata. C’è intesa tra l’Italia e la Spagna nel non voler segmentare la lotta contro la pena di morte. Siamo convinti che non esista colpa che possa giustificarla e che vada abolita totalmente. È molto importante per la comunità LGBTIQ+ nel mondo sapere che esistono paesi che lottano in questa direzione.

Attualmente i rapporti consensuali omosessuali sono considerati un delitto in 68 paesi e in cinque, Iran, Arabia Saudita e Yemen in Asia, e Nigeria e Somalia in Africa, sono puniti con la pena di morte.

I due giorni trascorsi a Madrid sono stati fitti di impegni per il Min. Plen. Fabrizio Petri. Cosciente dell’importanza di instaurare un dialogo costruttivo non soltanto con i rappresentanti politici ma anche con quelli della società civile, Petri ha organizzato un’agenda strettissima volta a utilizzare al meglio ogni minuto.

Nel corso del primo giorno ha incontrato la Direttrice Generale per la diversità sessuale e i diritti LGBTIQ+ María Dolores García Rodrigo; l’Ambasciatore in Missione Speciale per Diritti Umani, Democrazia e Stato di Diritto Guillermo López Mac-Lellan e il Direttore di Diritti Umani presso il Ministero degli Esteri Fernando Fernández Aguayo.

Ha visto poi Carmen García de Merlo, Presidentessa di COGAM (Colectivo LGBTI+ de Madrid) e il giornalista e attivista italiano Euprepio Padula.

Nel corso della seconda giornata, oltre all’incontro con l’ex Premier José Luis Rodríguez Zapatero, ha avuto positivi colloqui con alcuni rappresentanti di ONG, con il giornalista e attivista Paco Tomás, autore e presentatore di Wisteria Lane su Radio 5; con personalità di spicco nella difesa dei diritti umani all’interno della comunità di Madrid e ha concluso la visita con una riunione in seno alla Camera dei Deputati, con i portavoce della Commissione per la Parità presieduta da Carmen Calvo.

Fabrizio Petri è impegnato da moltissimi anni nella difesa dei Diritti Umani, nella lotta contro la violenza in tutte le sue espressioni e in particolare contro la pena di morte, e a favore dei diritti della comunità LGBTIQ+.

Come ha avuto modo di ricordare, quando entrò a far parte del corpo diplomatico italiano ancora non esisteva la possibilità di dare il passaporto diplomatico di servizio, ove esso fosse richiesto, ai partner dello stesso sesso. Grazie ad una campagna fatta insieme ad altri colleghi della Farnesina si riuscì a evitare una discriminazione tanto pesante, discriminazione che poi comunque è stata superata con l’accettazione delle unioni civili.

Il Ministro Plenipotenziario, Fabrizio Petri; l’ex Presidente del Governo spagnolo, José Luis Ridríguez Zapatero e il nostro Ambasciatore, Riccardo Guariglia

Convinto della necessità di trasformare il dolore in una forza positiva che può cambiare la società, a Buenos Aires ha avuto delle riunioni importanti con le Mamme e le Nonne di Plaza de Mayo che, a suo parere, sono un esempio vivo di ciò che si può ottenere per evitare l’oblio e sostenere la democrazia, senza necessità di ricorrere alla violenza.

Alla domanda del nostro giornale sull’opportunità di creare una rete tra i paesi più all’avanguardia in materia di diritti umani al fine di aiutare le persone LGBTIQ+ che in altri luoghi rischiano il carcere e la morte, Petri ha risposto che è proprio su quella strada che il suo ufficio è impegnato a lavorare.

– Queste sono battaglie che non si possono portare avanti in solitudine. Il nostro impegno è proprio quello di costruire un’alleanza con altri paesi per lavorare insieme sulla sensibilizzazione di governi e istituzioni e sulla promozione di un dialogo tra loro e la società civile. Sempre nel rispetto del concetto Global North e Global South è stato proprio questa una delle ragioni per cui mi sono recato negli Stati Uniti e in Argentina. Equal Right Coalition che riunisce 42 stati tra cui l’Italia, si dedica proprio alla creazione di strategie comuni che aiutino a difendere i diritti umani della comunità LGBTIQ+. Purtroppo, certi cambiamenti sono difficili perché ci troviamo di fronte a situazioni complesse che richiedono un lavoro diplomatico delicato.

Il Min. Plen. Petri spiega che il sistema dei diritti umani internazionali già prevede molte norme che garantiscono il diritto alla salute, all’educazione, alla parità. Il problema è che molto spesso non vengono applicate.

-Ove necessario, perché ci troviamo di fronte a situazioni più difficili da affrontare, svolgiamo un’azione multilaterale. Negli altri casi, con quei paesi in cui la realtà è meno difficile ci impegneremo in progetti di cooperazione bilaterale.

Fabrizio Petri aggiunge che è necessario anche aumentare i fondi che l’Italia e altri paesi hanno messo a disposizione per portare avanti questi progetti.

-In questo momento c’è un’enorme disponibilità a lavorare su queste tematiche all’interno del Ministero degli Esteri, il fatto stesso che sia stata creata una figura come la mia, lo dimostra. L’Italia, dunque, sta facendo molto ma sarà necessario fare un ulteriore sforzo anche finanziario.

Dopo aver ribadito che il suo maggiore impegno sarà quello di favorire il dialogo tra la società civile e le istituzioni, Fabrizio Petri si è commosso ricordando il compianto scrittore e giornalista Tiziano Terzani che ebbe modo di conoscere in India e con il quale ha poi stretto una grande amicizia.

-Ancora mi manca.

Ha confessato con una vena di malinconia e non può essere diverso perché una persona come Terzani lascia tracce profonde in chi lo ha conosciuto personalmente ma anche in chi lo ha seguito attraverso i suoi scritti.

Mariza Bafile

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