Lazzari (Comites-Madrid): “Capire la realtà dei cittadini”

Andrea Lazzari, presidente del Comites di Madrid

MADRID – “Bisogna cercare di comprendere quale sia effettivamente il suo ruolo. Il Comites è una istituzione che, da un lato, deve capire la realtà dei suoi concittadini, degli italiani residenti in ciascun punto della circoscrizione di sua competenza; dall’altro, deve pensare ad avviare iniziative che possano aiutare la Comunità. Il ruolo del Comites è interfacciarsi con le nostre istituzioni ed assistere, se necessario, il connazionale nell’espletamento delle pratiche burocratiche. Ma non è tutto. Ci sono poi le attività culturali, le iniziative per la tutela della lingua e il sostegno alle nostre realtà locali: associazioni di carattere culturale, ricreativo, sportivo o più semplicemente gruppi di persone italo-spagnole amanti delle nostre tradizioni italiane. Il Comites è tutto questo”. Andrea Lazzari, presidente del Comites Madrid eletto recentemente, ha puntualizzato, spiegato, chiarito. Ha definito grosso modo la funzione dell’organismo e le sue competenze. Lo ha fatto con passione.

La nostra conversazione si è svolta in un confortevole ufficio a pochi passi dal “Kilómetro O”, emblematico granito in uno dei marciapiedi della “Puerta del Sol”, a partire dal quale si misurano le distanze in chilometri di tutte le strade nazionali. E si apre immediatamente, non poteva essere altrimenti, affrontando la “Questione Savoia”, conclusasi nel migliore dei modi.

– La legge purtroppo – ha spiegato – richiede ai consiglieri del Comites l’espletamento, di varie pratiche burocratiche. Tra queste, il riscontro della probabile ineleggibilità di uno o più consiglieri. Ringrazio Adriana Bonezzi che si è assunta questa responsabilità. Sono stati controllati alcuni aspetti che riguardavano la candidatura di Franco Savoia. Franco è stato molto paziente e comprensivo. Ha collaborato consegnando la documentazione che gli è stata richiesta. Ha, così, permesso di chiarire tutti i dubbi. Era importante farlo. Perché? Perché questo Comites vuole essere il più trasparente possibile. A nostro avviso, l’organo che dovrebbe fare le verifiche è il Ministero. Lo abbiamo fatto noi perché così lo contempla la legge. Siamo contenti che Franco Savoia sia ora a pieno titolo Consigliere del Comites di Madrid.

 

Il Comites, passato e presente

Vicepresidente ieri, presidente oggi. Lazzari per anni ha svolto il ruolo di vicepresidente nel Comites presieduto da Pietro Mariani. Ha quindi acquisito un’esperienza che sarà fondamentale in questa sua nuova avventura. Nessuno meglio di lui, visto che il resto dei Consiglieri è alla sua prima esperienza, per parlare del passato e del presente, per illustrare le principali caratteristiche del Comites che ha concluso un lungo cammino e di quello che si appresta ad iniziarlo.

– Credo che sia inutile sottolineare che ho una grandissima stima del presidente Pietro Mariani – ha affermato -. Mi ha insegnato tanto: chi è l’italiano all’estero, qual è il ruolo del Comites e come relazionarmi con gli altri consiglieri, con i colleghi. Il Comites passato ha fatto il meglio che poteva, nelle circostanze in cui gli è toccato vivere. Sto cercando di mettere a frutto l’esperienza acquisita.

Ha spiegato che l’obiettivo principale è che “tutti i consiglieri si sentano parte attiva e importante” di una squadra, per ottenere da loro sempre il massimo impegno.

– È proprio questo impegno che, secondo me – ha aggiunto -, è venuto a mancare a poco a poco nel Comites precedente. Tutti i Consiglieri sono importanti. Sono realmente importanti e imprescindibili – ci ha tenuto a sottolineare -. Ognuno ha un suo ruolo specifico. Credo che la creazione delle Commissioni possa aiutare tantissimo. Quando hai un compito, un obiettivo preciso è più facile misurarti. L’elemento principale su cui sto lavorando è l’unione di sinergie tra consiglieri. Li invito a parlare fra di loro, a confrontarsi, ad aiutarsi. Sto cercando di coinvolgere nelle Commissioni anche i membri della rosa dei non eletti. Il nostro è un impegno non remunerato. È volontariato puro. Se erano disposti a dedicare parte del loro tempo al Comites da eletti, perché non farlo anche se non lo sono stati? Alla fine, tutti dobbiamo essere propositivi. Quindi, per concludere, il mio impegno è che ci sia un continuo dialogo, nel rispetto delle posizioni ideologiche di ognuno di noi. Dobbiamo essere coscienti che lo scopo finale per cui si lavora è comune. Le assemblee del Comites devono essere un momento di sereno scambio di idee alle quali poi devono fare seguito le azioni, i fatti.

– Vista la tua esperienza, quali credi che siano le principali esigenze della nostra comunità? La circoscrizione di Madrid è molto ampia. Problemi ve ne saranno tanti, differenti da regione a regione. Le richieste dei connazionali che vivono a Madrid, la capitale, saranno probabilmente differenti da quelle di chi vive a Malaga, Sevilla, Burgos o Toledo.

Ricalca che il ruolo del Comites è quello di fungere da ponte tra le comunità e le autorità italiane presenti in Spagna e sottolinea l’importanza delle commissioni per ottenere una fotografia della realtà delle nostre collettività che permetta di capire le loro necessità.

– Ad esempio – ha segnalato -, i servizi consolari. Bisogna accertare quali sono le difficoltà, le carenze. Quindi segnalare le anomalie all’Ambasciata e trovare insieme la soluzione. Passi avanti, comunque, si stanno già facendo. Gli aspetti principali sono la carta d’identità e il passaporto.

Ha ammesso che, per quel che riguarda la Carta d’Identità Elettronica, già sono cambiate alcune procedure per rendere meno farraginosa la pratica burocratica.  Resta comunque “il problema della tempistica”.

– In alcuni casi – ha aggiunto -, il Comune italiano non risponde nei tempi prestabiliti. Da tenere in considerazione, poi, che la Carta d’Identità Elettronica la emette il Poligrafico dello Stato. La Commissione – ha proseguito – fa uno studio delle situazioni cercando di essere propositiva. Le Commissioni sono costituite da un consigliere, che ha l’onere di presiederla. In qualità di presidente ha la responsabilità di portarla avanti coadiuvato dagli altri membri con cui si coordina.

 

Un Comites aperto alla collaborazione

Un faro che indica il cammino. L’importanza delle Commissioni è fuori discussione. Sono loro che indagano, analizzano e propongono. Non è da poco.

–  Queste commissioni sono a numero chiuso o accettate, qualora ve ne fossero, connazionali desiderosi di aiutare e contribuire al loro lavoro?

– Il Comites è assolutamente aperto alla collaborazione di tutti – ha affermato -. Anzi rivolgo un invito a partecipare. Siamo i primi interessati a ricevere l’aiuto dei connazionali. Ciascuno vive una realtà, ciascuno ha idee che può condividere. Altrimenti, come realizzare la radiografia della nostra comunità e delle sue reali necessità? Se un connazionale ci aiuta a capire… a conoscere… benvenuto sia. Ascoltiamo senza pregiudizi e non diamo nulla per scontato.

Ha spiegato che “la ‘Commissione Osservatorio Italia’ sta analizzando e cercando di comprendere le diverse realtà sul territorio della circoscrizione di competenza”.

– Come pensate di gestire aspetti che forse esulano dal vostro ruolo e come intendete interagite con istituzioni ben radicate sul territorio, come ad esempio la storica Società Italiana di Beneficenza?

– Questo aspetto lo abbiamo affrontato nel passato Comites, a causa del coronavirus – ha commentato.

Sottolinea che la Società Italiana di Beneficenza ha sempre svolto con encomiabile impegno la sua missione: aiutare gli italiani meno fortunati. Come il Comites, ci tiene a ricalcarlo, in particolare nei momenti algidi della pandemia.

– Anche l’Ambasciata, con fondi specifici – ha aggiunto -, ha cercato di aiutare coloro che ne avevano bisogno. Purtroppo – ha ammesso senza indugi -, gli aiuti non sono mai sufficienti.

Nel fare memoria, ha ricordato gli sforzi per permettere ai connazionali il rientro in Patria, in alcuni casi anche per il rientro di salme. E poi la quotidianità. Ad esempio, famiglie italiane in difficoltà, perché improvvisamente entrambi i coniugi restano senza lavoro.

– Le realtà – ha proseguito – sono tante e diverse. Molti italiani non vogliono rientrare in Patria. Preferiscono restare e lottare. Il Comites è stato sempre un collettore di richieste.  Le riceve e poi le gira o alla SIB o alla Cancelleria Consolare. In alcuni casi, nei limiti del possibile, le seguiamo noi direttamente.

Ha ricordato come il Comites precedente si sia adoperato nell’organizzazione di un “volo charter” per il rientro in Patria dei connazionali nel periodo in cui, a causa della pandemia, le comunicazioni con l’Italia erano assai precarie.

– È stata un’azione concreta – ha proseguito -. Il Comites non deve essere un duplicato di altre organizzazioni. La Sib ha una sua funzione, l’Istituto Italiano di Cultura ha la sua. Ognuna ha ruoli specifici.

 

I raggi di un tiepido sole primaverile invadono la sala di riunione in cui si svolge la conversazione. Attraversano indiscreti i grossi cristalli che impediscono, invece, l’accesso al trambusto della quotidianità che avvolge la “Puerta del Sol”. Fuori il viavai di turisti come onde spumeggianti di un oceano turbolento; dentro, la quiete che governa la sala arredata con semplicità e buon gusto.

– Quali sono i vostri rapporti con gli altri Comites in Spagna. In che modo pensate di fare rete, magari coinvolgendo anche il Comites del Portogallo, per avere tutto il territorio sotto controllo, nel rispetto delle competenze di ognuno?

– La comunicazione fluida tra Barcellona e Madrid è sempre esistita anche se, a dire la verità, si opera molto in autonomia – ha assicurato -. Con l’entrata in campo dei Comites di Arona e Portogallo speriamo di costruire uguale collaborazione… alla fine, le necessità sono comuni. Barcellona e Arona sono ancora in fase di espletamento della parte burocratica. C’è – ha asserito – la volontà di fare rete. È una volontà riscontrata anche negli altri Comites.

– In altre parole, condividere esperienze…

– Sì. La divisione delle circoscrizioni, in alcuni casi, è molto labile – ha commentato -. A volte ci scrivono persone che fanno parte di quella del Comites di Barcellona. Noi orientiamo, spieghiamo a chi devono rivolgersi. Non a caso, abbiamo lo stesso sito Internet; un portale che include i tre Comites, indipendentemente dal fatto che ognuno possa avere il suo. Ci auspichiamo che anche con il Comites del Portogallo si riesca a instaurare lo stesso dialogo. Assolutamente sì, è importante la massima sinergia.

Dopo aver sottolineato che “i consiglieri svolgono un lavoro tanto impegnativo quanto complesso”, ha esortato la comunità a partecipare alle Assemblee Comites che “sono assolutamente pubbliche”.

– Tutti i cittadini possono tranquillamente offrire un loro contributo – ha assicurato per concludere con un invito:

– Chi risiede in Spagna deve iscriversi all’Aire, altrimenti risulta semplicemente un turista, con conseguenze a volte anche spiacevoli.

Un invito, questo, di cui la “Voce” si fa eco.

Mauro Bafile

 

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