Ministro Orlando: prioritaria in Europa la coesione sociale

Il ministro del Lavoro Andrea Orlando

MADRID – A conclusione della riunione celebrata in occasione del decimo anniversario della Legge di Economia Sociale in Spagna, i ministri del Lavoro Andrea Orlando, d’Italia, Ana Mendes del Portogallo e Yolanda Díaz della Spagna, paese anfitrione, hanno avuto un incontro con la stampa per illustrare i punti salienti sui quali hanno deciso di lavorare congiuntamente.

I tre ministri hanno messo l’accento sulla eccezionalità del momento che stiamo vivendo a seguito della invasione russa in Ucraina, emergenza che sta ponendo i paesi europei di fronte ad una vera catastrofe umanitaria e obbligando le economie ad affrontare una crisi tanto più preoccupante in quanto segue quella già causata dalla pandemia.

In questo contesto, ha detto il Min. Andrea Orlando, si evidenzia l’importanza di definire un’agenda che permetta di dare risposte comuni agli squilibri sociali che comporterà, inevitabilmente, la guerra tra la Russia e l’Ucraina. Ha messo poi l’accento sulla necessità di capire che non può funzionare un’Europa in cui prima si discute delle regole economiche e finanziarie e poi si valutano gli effetti sociali. Considera fondamentale dare priorità alla coesione sociale e alla creazione di meccanismi volti a diminuire l’impatto sui lavoratori.

“Non possiamo pensare ad un’Europa solo Ecofin ma necessariamente anche ad un’Europa molto EPSO”, ha detto Andrea Orlando.

Sulla stessa linea l’intervento della Ministra portoghese Ana Mendes che ha parlato anche delle azioni già messe in campo per accogliere i rifugiati ucraini. Tra queste la creazione di un registro che permetta loro l’accesso immediato alla sanità pubblica e all’educazione per i bambini. Ha aggiunto che è stato chiesto alle imprese di inviare una lista delle posizioni di lavoro di cui hanno bisogno e già sarebbero arrivate 22mila richieste che permetteranno a molti ucraini di trovare, fin da quando arrivano, un’occupazione.

La ministra Yolanda Díaz ha infine spiegato che a conclusione dell’incontro è stato deciso di lavorare insieme per rafforzare l’Europa sociale. Ha aggiunto che, per raggiungere questa meta sarà necessario contare su strumenti e risorse finanziarie europee che, come dimostrato nel corso dell’emergenza sanitaria, possono aiutare ad affrontare anche questa nuova crisi senza penalizzare i lavoratori e le fasce più umili della popolazione.

“Bisognerà dunque difendere il tessuto produttivo, il mantenimento del lavoro e dei salari -ha sottolineato la Ministra- per evitare che si approfondiscano le diseguaglianze soprattutto quelle di genere. Le donne, nel mondo del lavoro, in tutti e tre i paesi, partono svantaggiate e questo è un problema che va assolutamente affrontato e risolto”.

In una seconda riunione con la stampa italiana organizzata dalla nostra Ambasciata il ministro Andrea Orlando ha risposto a varie domande riguardanti il mondo del lavoro, il problema della precarietà e il pericolo del blocco di alcune attività produttive a causa dell’alto costo dell’energia.

Ha spiegato che la guerra russo-ucraina avrà delle conseguenze importanti sull’Italia non soltanto per gli alti costi dell’energia ma anche per il blocco che subisce il grande export del nostro paese verso quelle nazioni. “Il governo sta mettendo in campo misure che aiutino i settori più sofferenti”, ha aggiunto.

Per quanto riguarda il problema della precarietà ha detto che già sono state introdotte alcune misure che tendono a limitarla ma che, per arrivare all’elaborazione di una legge sul modello spagnolo, sarà necessario promuovere un dialogo sociale, simile a quello che si è svolto in Spagna, per affrontare complessivamente la questione delle tipologie contrattuali.

Per aiutare i settori produttivi maggiormente in difficoltà ha spiegato che si seguirà la linea, compatibilmente con le risorse, di abbassare i costi per le imprese maggiormente colpite dall’emergenza energetica mentre, per quelle che sono in affanno per il blocco delle materie prime, di consentire un accesso non oneroso agli ammortizzatori sociali.

La Voce ha chiesto invece un parere del Ministro sulla possibilità, per i paesi europei, di trarre insegnamento dalle politiche di accoglienza che si stanno mettendo in atto per gli ucraini e trasformarle in un’azione congiunta da utilizzare permanentemente anche per altre comunità, e cosa si sta progettando per favorire un inserimento a lungo termine per quelle persone che decideranno restare nei diversi paesi europei in cui sono arrivate a seguito di questo esodo.

Il Ministro ha sottolineato che da questa emergenza l’Europa dovrà uscire necessariamente diversa in materia di accoglienza. “Abbiamo la speranza che questa crisi, che per ironia della storia sta colpendo in particolare quei paesi che si sono sempre opposti ad una gestione comune dei flussi, aiuti a capire che lavorare in maniera congiunta è l’unico cammino percorribile”.

Circa l’inserimento nel mondo del lavoro degli immigrati, in questo caso soprattutto degli ucraini che vorranno restare nel paese, ha spiegato che già da tempo sono stati aperti tavoli su alcune filiere che hanno bisogno di manodopera al fine di accelerare i percorsi di politiche attive per chiunque stia cercando lavoro, sia esso italiano o straniero.

Per gli ucraini, ha aggiunto, sono stati rimossi gli ostacoli che impedivano l’accesso ai percorsi per le politiche attive anche se, in considerazione del fatto che la grande maggioranza di questo esodo è composto da donne e bambini, il problema più urgente è quello di aiutare i più piccoli ad inserirsi nel sistema di scolarizzazione e scuola materna.

“Più avanti lavoreremo su politiche che ci permetteranno di passare dall’emergenza all’accoglienza e all’integrazione”.

Mariza Bafile