Sánchez e Draghi: “Conviene a tutti la gestione comune del mercato dell’energia”

Il presidente Pedro Sánchez e il premier Mario Draghi

ROMA – “Importante dare risposte europee a problemi europei. Non può essere che l’eccessiva volatilità dell’energia, conseguenza della guerra, sia subita in modo diverso dai Paesi. Tutti gli Stati europei, senza eccezione, sono stati colpiti da una crisi energetica provocata da una sola persona, Putin. Si tratta di una crisi energetica alla quale l’Europea non può dare 27 risposte diverse. È un problema comune che merita una risposta comune”. Lo ha dichiarato il presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez, a conclusione del vertice con il premier Mario Draghi, che ha ospitato l’incontro; il primo ministro portoghese, Antonio Costa; e il primo ministro della Repubblica ellenica, Kyriakos Mitsotakis

Quello a Villa Madama, per il presidente del Governo spagnolo, è parte degli incontri che ha in agenda prima del Consiglio Europeo in programma il 24 e 25 marzo. Dal settembre del 2021, cioè da quando iniziò la scalata dei prezzi dell’energia spinta dall’ascesa della bolletta del gas, il presidente Sánchez ha intrapreso la sua crociata per convincere i leader europei della necessità di un’azione corale. Su questo è convinto anche il premier Draghi che, nel corso del “summit”, ha assicurato che “una gestione comune del mercato dell’energia conviene a tutti”.

– Vogliamo spingere la Commissione Europea e gli altri Paesi membri a adottare misure incisive, a tutela di tutti gli Stati Membri, in un settore decisivo per il nostro futuro – ha detto -. Stoccaggi comuni consentono di proteggerci a vicenda in caso di shock isolati. Acquisti comuni ci permettono di avere un peso negoziale migliore nei confronti dei fornitori. In queste settimane, abbiamo dato alla Commissione un impulso chiaro a muoversi in questa direzione, per imporre – ha aggiunto – un tetto al prezzo d’importazione del gas e spezzare il legame tra il prezzo del gas e quello dell’elettricità.

D’accordo il presidente Sánchez che si è detto convinto sulla necessità di correggere le vulnerabilità dell’Europa in ambito energetico.

– Serve l’impegno comune per raggiungere la diversificazione delle fonti energetiche – ha riferito Sánchez ai giornalisti -. C’è una scommessa sulla transizione energetica. Solo con risposte europee – ha insistito – risolveremo problemi europei: dobbiamo agire non solo insieme ma subito. Vogliamo portare al Consiglio la proposta di mettere sul tappeto azioni di emergenza. Oggi i governi di Spagna, Italia, Grecia e Portogallo dicono al resto dei paesi europei che stiamo lavorando insieme per presentare al prossimo Consiglio Europeo proposte concrete e fattibili dagli effetti immediati; proposte che permettano di abbattere i prezzi dell’elettricità

Dal 2021, il governo spagnolo difende la tesi che, per abbattere il prezzo dell’energia, è necessario separare quello del gas da quello dell’elettricità; realizzare acquisti comuni, diversificare le fonti e scommettere sulle energie rinnovabili.

Sánchez sostiene che l’invasione dell’Ucraina ha dimostrato che la scalata dei prezzi non è un fenomeno temporale. Per questo, “è necessario agire a scala europea per essere meno vulnerabili”. Ritiene indispensabile procedere immediatamente, agire sulle cause strutturali e, in questo modo, garantire l’equilibrio del mercato unico.

Spagna, a differenza di Italia, Grecia e Portogallo, può contare sul 30 per cento di capacità di stoccaggio di gas naturale dell’Unione Europea.

Per quel che riguarda, invece, il conflitto in Ucraina, Sánchez ha sottolineato che i 27 hanno reagito con determinazione, sostenendo l’Ucraina e accogliendo le migliaia di rifugiati.

Il presidente Sánchez considera che l’aggressione russa ha “alterato profondamente lo scenario geopolitico e strategico europeo e mondiale”.

Redazione Madrid

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