Comites di Caracas, parlare con la collettività per conoscere le sue necessità

Carlos Villino presidente del Comites Caracas.

CARACAS. “Se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna”. È un vecchio proverbio. Illustra in maniera diafana il pensiero di Carlos Villino, neopresidente del Comites di Caracas: “il nuovo Comites deve avvicinarsi alle nostre comunità per conoscere le loro esigenze, per capire quali siano le loro necessità per poi trasmetterle alle autorità consolari- diplomatiche e, qualora fosse necessario, intervenire nel limite del possibile per soddisfarle”.

L’obiettivo del presidente del Comitato degli Italiani all’Estero della circoscrizione consolare di Caracas è sommare idee, promuovere nuovi progetti per migliorare l’assistenza ai connazionali. Ed intanto, accompagna le attività del Consolato e l’Ambasciata, in particolare in materia di assistenza sociale. Questo, senza dubbio, è l’aspetto più preoccupante, in un paese la cui economia si caratterizza per una iperinflazione persistente, una pensione che appena raggiunge i due dollari ed una crisi dei servizi pubblici-sanitari che viene da lontano, molto lontano.

– Quali sono i vostri progetti?

–  Abbiamo fatto promesse in campagna elettorale e intendiamo mantenerle – assicura Carlos Villino alla “Voce” -. Stiamo iniziando a lavorare su diversi fronti. In questo momento stiamo analizzando le proposte lanciate dalle diverse liste in campagna elettorale, fare una lista e analizzare la loro fattibilità. Se le riteniamo opportune faremo nostre anche quelle. Per il momento, stiamo sostenendo fortemente le iniziative del consolato, come fatto a Maracay. Cerchiamo di capire quali sono le necessità della comunità e, di queste, quali sono assenti nel nostro programma di lavoro.

Spiega che si sta studiando un cronogramma di lavoro che comprende visite a comunità della circoscrizione di riferimento e riunioni con connazionali così da capire di cosa hanno realmente bisogno.

– Cosa vi preoccupa di più?

Carlos Villino, presidente del Comites di Caracas

Villino non ha dubbi: il grosso problema della nostra Comunità è attualmente l’assistenza ai connazionali meno fortunati.

– Dobbiamo capire su cosa porre l’accento – spiega -, quali sono i grandi progetti da proporre e sostenere oltre ad accompagnare quelli già in essere del Consolato e l’Ambasciata.

Villino commenta che, in materia di assistenza, riceve quotidianamente tantissime telefonate.

– Tutti i giorni ci chiamano – afferma – per segnalarci casi da assistere. Siamo sensibili agli aspetti sociali, ci colpisce profondamente la situazione di tanti connazionali, siamo coscienti che dobbiamo avere un cuore aperto per poter aiutare; ma, il denaro per farlo, non c’è. Ovvero, “la tazza è piccola, molto piccolina”. Non possiamo garantire a tutti l’assistenza

Afferma che “anche la legge è chiara, che ci sono norme da seguire”.

– In un paese con iperiflazione – aggiunge – dobbiamo avanzare piano, piano; esercitare pressione e aiutare le autorità nell’assistenza ai meno fortunati.

La lettera 

– L’ospedale italiano, qual è la situazione attuale?

– Purtroppo – confessa -, c’è chi crede che l’assistenza nell’Ospedale Italiano sia gratuita. Ho partecipato nel progetto quando era membro del comitato per la fondazione. L’Ospedale opererà su due livelli. Il primo è l’assistenza gratuita; il secondo, l’assistenza a pagamento. Non è chiaro ancora, e ci si sta lavorando, i piani si salute. Cioè quali programmi di assistenza offrirà agli utenti. Per il momento, stiamo nella fase di raccolta dei fondi.

Villino ci dice che i tre Comites, Caracas, Maracaibo e Puerto Ordaz, hanno scritto una lettera alle autorità in Italia sollecitando più fondi per l’assistenza sociale in Venezuela e per l’Ospedale Italiano.

– Speriamo bene – aggiunge con ottimismo.

 

Un lieto riposo 

Le iniziative che bollono in pentola sono tante, tra quelle prioritarie vi è l’assistenza agli anziani attraverso le “case di riposo” fondate, a suo tempo, da gruppi di connazionali particolarmente sensibili al problema.

– Credo che sia necessaria un’attenzione particolare ai connazionali della terza età – afferma il presidente del Comites di Caracas -. Quindi, alle case di riposo che possano ospitarli. Nella nostra circoscrizione consolare ce ne sono due o tre. È nostra intenzione visitarle al più presto. “Villa Pompei”, a Los Teques; “Angelo Petricone”, a Maracay, sono due belle realtà nate per assistere i nostri connazionali. Oggigiorno non ne ospitano. Credo che sia anche nostro compito assicurare ai connazionali della terza età che possano vivere tranquillamente gli ultimi anni di vita.

Sottolinea che il Comites di Caracas si propone visitare tutte le comunità italo-venezuelane della circoscrizione consolare. Avere contatti con loro e capire cosa vogliono.

–  Non possiamo aspettare ad organizzare un evento a Caracas per incontrarli – commenta -. Siamo noi a dover andare da loro. La nostra comunità non è rappresentata solo da chi frequenta i nostri club. Ad esempio, ci sono tanti italiani in quartieri “caraqueños” come Catia o La Carlota. Dobbiamo andare da loro. Non è stando seduti dietro ad una scrivania o rispondendo al telefono che si conoscono i veri problemi della comunità. È il “faccia a faccia” con il connazionale che ci permetterà di capire… di conoscere… di sapere di cosa ha bisogno realmente.

Roberto Romanelli/Redazione Caracas

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