Inflazione in calo mentre la disoccupazione cresce leggermente

MADRID — Inflazione giù, disoccupazione su. Due dati economici di rilievo hanno aperto la mattinata informativa, offrendo spunti per osservazioni e analisi provenienti da più parti.

Da un lato — secondo la statistica flash dell’Istituto Nazionale di Statistica (Ine) — la tendenza verso l’alto dei prezzi dà finalmente un respiro: ad aprile, l’indice dei prezzi al consumo su base annua è aumentato dell’8,4%, un valore più basso rispetto al 9,8% registrato a marzo. Dall’altro, l’evoluzione del mercato del lavoro mostra segnali di rallentamento: nel primo trimestre del 2022 — sempre secondo l’Ine — il tasso di disoccupati è passato dal 13,3% al 13,65%, con il numero di persone attualmente con un impiego in calo di circa 100.000.

Nel caso dell’inflazione, a influire sul miglioramento dell’indice è stata in particolare la riduzione dei costi di elettricità e carburanti, afferma l’Ine. Condizione verificatasi dopo che il governo aveva introdotto, alla fine di marzo, misure urgenti per allentare la pressione su famiglie e imprese, ad esempio con uno sconto da 20 centesimi al litro sulla benzina per tutti i consumatori e meccanismi per limitare gli importi delle bollette della luce.

Per l’esecutivo, si tratta di notizie positivi: “Si tratta di una riduzione significativa che rompe la tendenza degli ultimi mesi e mostra i primi effetti dei provvedimenti del Governo”, ha affermato il segretario di Stato per l’Economia Gonzalo García. Una nota fiduciosa che si inserisce in un contesto nel quale, d’altro canto, si registrano anche consistenti dosi di incertezza legate a una guerra in Ucraina che appare lontana da una conclusione e una pandemia di Covid non ancora terminata. Secondo il sindacato Ugt, il tasso d’inflazione attuale rimane “preoccupante”.

Anche riguardo al mercato del lavoro, il governo mantiene l’ottimismo.

“In una situazione difficile per la guerra in Ucraina e gli ingorghi creatisi nelle catene di distribuzione, l’economia spagnola continua a crescere e a creare impiego di qualità”, ha detto García, con parole che fanno eco a quelle di altri membri dell’esecutivo, come il ministro della Previdenza Sociale José Luis Escrivá. L’interpretazione del governo, così come dei sindacati, è che in un primo trimestre sia normale un rallentamento del mercato di lavoro, dopo l’aumento delle attività economiche che ha di solito luogo nel periodo di Natale.

Intanto, l’Ine rende noto che oltre 12,8 milioni di lavoratori attualmente attivi in Spagna hanno un contratto a tempo indeterminato: un dato record, registrato dopo l’entrata in vigore della riforma del lavoro del governo.

Redazione Madrid 

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