Barilla, Ucraina non è fonte di grano duro per noi

(ANSA) – ROMA, 05 MAG – ‘L’Ucraina non è una fonte di grano duro per Barilla’, lo ha detto Leonardo Mirone, responsabile acquisti di Barilla nel suo intervento al VI convegno ‘Fare impresa in Italia 2022: trasformazione e sostenibilità’, organizzato dall’Università Lumsa di Roma. ‘Il grano tenero lo acquistiamo da filiere molto vicine, tutte mappate online’, ha spiegato Mirone che ha aggiunto: ‘Nutrizione, ambiente e farina: vogliamo fare cibo buono per le persone e per il pianeta’.

‘Sulla confezione di prodotti Mulino Bianco c’è sia il logo WWF e sia quello Farina da agricoltura sostenibile’, ha detto il responsabile acquisti di Barilla, riferendosi alla partnership trasformativa con WWF e a proposito di agricoltura sostenibile ha dichiarato: ‘Con WWF abbiamo redatto le dieci regole della Carta del Mulino proprio su come coltivare il grano’. ‘Barilla è attenta a una ferrea rotazione positiva in grado di arricchire il terreno e il 3% dei campi è riservato alla coltivazione dei fiori ed è quindi orientata a aumentare la biodiversità’, ha spiegato Mirone.

A tal proposito, Eva Alessi, Head of Sustanability di WWF Italia, definisce la collaborazione con Barilla ‘multi stakeholder’ ed esempio ‘replicabile’. In merito alla Guerra in Ucraina – spiega Alessi – ci sono ‘segnali preoccupanti a livello europeo sul fronte dell’uso di pesticidi’ e per WWF coltivare in zone qualificate come improduttive ‘è sbagliato’. ‘L’Italia non è molto intaccata dall’import export alimentare proveniente dall’Ucraina. Ad oggi viene impattato perlopiù il settore dei mangimi’, ha concluso. (ANSA).

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