Sen. Porta (PD): “Evitare i brogli elettorali senza risparmio sulla democrazia”

Senatore Fabio Porta

ROMA.- Il senatore PD Fabio Porta, eletto nella circoscrizione America Meridionale, è stato il primo parlamentare che è riuscito ad avviare un ricorso al Senato mentre Alberto Becchi lo presentava alla Camera dei Deputati, e a promuovere una indagine conoscitiva presso la Giunta per le Elezioni della Camera al fine di verificare i brogli elettorali avvenuti a Buenos Aires nel corso delle passate elezioni.

A seguito di ciò un senatore dell’USEI passato al MAIE è decaduto, due inchieste della magistratura italiana e argentina sono attualmente in corso e dopo la Giunta del Senato anche quella della Camera, istituendo questa commissione d’inchiesta, ha nei fatti confermato la gravità degli episodi che hanno riguardato anche l’elezione dei rappresentanti di questo ramo del Parlamento

Nessuno, quindi, più di Fabio Porta è interessato a evitare che si ripetano brogli nelle prossime elezioni, brogli che non soltanto offendono profondamente gli elettori ma tolgono validità al voto che esprimono le nostre comunità.

Pur dicendosi soddisfatto dell’esigenza ormai chiara di introdurre criteri ed elementi di miglioramento del voto all’estero, il senatore Porta ha espresso un suo parere negativo sulla cosiddetta “inversione dell’opzione”, ossia dell’obbligo di pre-iscrizione da parte dell’elettore ad un apposito registro elettorale, proposta da alcuni come misura che aiuterebbe anche ad avere una visione più chiara sugli aventi diritto al voto.

Porta ha sottolineato che per evitare i brogli la soluzione: “Non può essere quella del “risparmio sulla democrazia”, che oltre a ridurre drasticamente la partecipazione al voto rischierebbe paradossalmente di favorire un tipo ancora più sottile di manipolazione del consenso da parte di gruppi organizzati intenzionati a interferire in maniera illecita sul libero e democratico esercizio di questo diritto. Purtroppo l’esperienza delle due ultime tornate per l’elezione dei Comites ci ha mostrato che i rischi di questa “opzione” sono superiori ai vantaggi: non solo la partecipazione, in assenza di una capillare campagna di informazione che avrebbe bisogno di almeno quattro o cinque anni per essere implementata, crolla in maniera verticale ponendo seri dubbi sulla legittimità stessa dell’elezione dei rappresentanti; la pre-iscrizione è stata infatti utilizzata, grazie al possesso di elenchi e contatti, da gruppi e organizzazioni che all’insaputa degli stessi elettori hanno in diversi casi pre-costituito il risultato finale delle elezioni manipolando all’origine la stessa spedizione e ricezione delle schede elettorali. Un sistema più semplice ed economico, in sostanza, per influenzare l’elezione in maniera illegale”.

Il senatore Fabio Porta considera:

“Occorrerebbe intervenire, come il PD chiede da tempo e come il mio caso ha dimostrato palesemente, sulla certificazione del voto, sulla stampa delle schede, sull’organizzazione dello scrutinio e su una chiara definizione delle responsabilità civili e penali di chi commette o rende possibili brogli elettorali.

Spero che nelle prossime settimane sarà possibile verificare la possibilità di introdurre tali modifiche anche nel quadro di un intervento più ampio sulla legge elettorale all’estero, che necessita di correttivi anche alla luce della pesante riduzione del numero dei parlamentari”.

Redazione Madrid