Colf e badanti con passaparola, si assume fai da te

Badante con una signora anziana sedute in una panchina. Lavoro
Badante con una signora anziana sedute in una panchina. FOTO ANSA/ALESSANDRO DI MEO/DRN

ROMA.  –  In Italia per la ricerca di collaborazioni domestiche e assistenze domiciliari si usa il fai da te. E solo meno della metà delle famiglie  con persone in condizioni di non autosufficienza ricorrono gli strumenti di assistenza pubblica dedicati al sostegno: un mondo tutto privato, fatto di contatti, telefonate, rapporti di prossimità.

Un quadro, quello che emerge dai nuovi Report realizzati da Assindatcolf con il Censis, in cui i canali specializzati (agenzie per il lavoro, piattaforme online) vengono visti poco accessibili e più costosi e la famiglia resta perno e motore dell’assistenza domiciliare. Ed infatti, sottolinea il Rapporto, visto il ruolo sostitutivo svolto, le famiglie chiedono la deduzione di tutte le spese sostenute direttamente per l’assunzione dei collaboratori domestici.

Sul fronte dei non autosufficienti, tra gli strumenti più utilizzati c’è l’indennità di accompagnamento (42,1%), mentre le altre tipologie restano tutte sotto la soglia del 10%.

L’assistenza domiciliare integrata  è usata dall’8,2% e solo il 3,9% accede all’assistenza domiciliare programmata, un servicio che il medico di medicina generale effettua presso il domicilio di un paziente. Tuttavia, per chi vi accede l’adeguatezza di questi strumenti risulta positiva soprattutto per quanto riguarda l’assistenza integrata e programmata: rispettivamente, il 76,7% e il 72,7%.  È inferiore nel caso dell’indennità di accompagnamento: solo il 35,4% esprime una valutazione positiva.

Per quanto riguarda invece più in generale il meccanismo delle assunzioni, al passaparola ricorre il 76,4% delle famiglie che hanno bisogno di una colf, il 70,8% nel caso delle badanti, il 61,6% per le baby sitter.

“Occorre intervenire in modo urgente per rendere la domiciliarità più idonea alle vere necessità delle famiglie, che nell’arco della vita sono in continuo e rapido divenire”, spiega Andrea Zini, presidente di Assindatcolf.

“Siamo convinti che con un sostegno economico diretto e mirato a contenere i costi del personale domestico si riuscirebbe non solo nell’intento di aiutare i datori di lavoro, come loro stessi chiedono, ma anche a rendere più attrattivo il settore, richiamando più personale e maggiormente qualificato. Quanto alla gestione della non autosufficienza, serve un sistema integrato di interventi, azioni e sostegni che permettano una vita di qualità”.

“L’auspicio – conclude-è che si possano compiere importante passi in avanti con la legge sulla non autosufficienza, in particolare attraverso lo strumento dei Pai, che permetterebbero una fotografia nitida delle necessità degli anziani”