Presidente Mattarella: “Su Ucraina unità, non chiudiamo gli occhi”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante il suo intervento, alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2021/2022 in occasione dell’800° anniversario di fondazione dell’Università degli Studi di Padova
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante il suo intervento, alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2021/2022 in occasione dell’800° anniversario di fondazione dell’Università degli Studi di Padova (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

PADOVA. – Non ci si può girare dall’altra parte pensando che la libertà sia divisibile perché l’Europa si fonda proprio su questo valore. Non ci si può dividere nell’Unione pensando di lasciare la guerra al di là dei confini geografici. Bisogna sostenere l’Ucraina in nome del “credo” dell’Europa: libertà e democrazia.

Nuovo appello di Sergio Mattarella all’unità dell’Unione europea – forse con un pensiero rivolto anche ai distinguo nella stessa maggioranza che sostiene Mario Draghi – e nuova condanna di un’invasione, quella russa, che vuole riportare indietro la storia.

Il presidente della Repubblica prende spunto dalla lunga, lunghissima storia dell’università di Padova – oggi celebra 800 stagioni di insegnamento – per un accorato invito a non perdere di vista le ragioni ideali che ci sono dietro alla necessità di sostenere l’Ucraina. E lo fa con accanto la presidente del Parlamento europeo, la maltese Roberta Metsola, che si inserisce alla perfezione nel ragionamento del presidente:

“Siamo qui, oggi, per riaffermare con forza quanto libertà di pensiero e conoscenza siano indispensabili per l’esistenza umana. Oggi celebriamo 800 anni di libertà di pensiero. Il Parlamento europeo si è sempre battuto per difendere la libertà di pensiero nel mondo. Questo è ciò che rende il nostro continente la stella polare delle democrazie liberali”, ha spiegato in un ottimo italiano tra gli applausi dei docenti.

Ma tocca al capo dello Stato spiegare perché è così importante non tentennare rispetto all’aggressione di Mosca: “Dobbiamo rimanere uniti nella difesa della libertà e della democrazia. Questo è il patrimonio da difendere che ci spinge a non chiudere gli occhi. E’ importante garantire la libertà a tutti e la si ottiene pienamente soltanto se la ottengono anche gli altri”.

Tutto ciò spinge a non voltarsi, “a impegnarsi a riaffermare il diritto internazionale. Sono questi i valori che vanno difesi attivamente”. Ideali che non si possono frazionare come i beni materiali, valori che non hanno confini e che non possono essere sviliti da egoismi nazionali che sfiorano la viltà.

“La libertà e la democrazia sono il patrimonio da difendere. E’ importante garantire la libertà a tutti e la si ottiene pienamente soltanto se la ottengono anche gli altri. Tutto ciò spinge a impegnarsi a riaffermare il diritto internazionale. Sono questi i valori che vanno difesi attivamente”.

Niente cedimenti quindi perchè, ha sottolineato il presidente, Vladimir Putin sta facendo emergere incubi del passato che si credevano scomparsi. “Risulta inatteso e sorprendente – ha detto ancora Mattarella – il tentativo di far retrocedere la storia da chi pretende con la violenza delle armi di imporre le sue scelte a un Paese meno grande e meno forte. Questi valori non possono essere sacrificati lacerandosi rispetto alle risposte da dare”.

A tirare le somme di questa giornata passata in un tempio della cultura come l’Ateneo del Bo – che ha avuto, tra gli altri, Galileo Galilei tra i suoi docenti – ci ha pensato Roberta Metsola sottolineando come “la nostra riposta immediata e futura all’invasione russa è la misura dei nostri valori. Il nostro stile di vita europeo merita di essere difeso”.

(dell’inviato Fabrizio Finzi/ANSA

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