Le bollicine spingono il vino verso 2022 di crescita

Vigneti della cantina di Santadi, Santadi.
Vigneti della cantina di Santadi, ANSA / ROBERTO TRONCI

MILANO.  – Per il vino italiano il 2022 è atteso in crescita con le bollicine (+5,7% i ricavi complessivi previsti, +7,5% l’export) che spingono e fanno anche meglio delle vendite dell’intero settore (+4,8% l’incremento stimato che arriverebbe al 5,6% per la sola componente export.). Trend d’incremento anche per i vini fermi +4,6% +5,3% l’export).

L’indicazione arriva dalla consueta indagine dell’Area studi Mediobanca sulle 251 principali società di capitali italiane con fatturato 2020 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati pari a 9,3 miliardi di euro.

Più scettici sul futuro gli operatori esposti sul canale off trade, cioè gdo e retail, mentre il maggior ricorso alla vendita diretta garantisce maggiore sicurezza. I mercati di prossimità ossia i Paesi dell’Unione, migliorano le aspettative sull’export.

Lo scorso anno i maggiori produttori italiani di vino hanno chiuso con un aumento del fatturato del 14,2% (+14,8% il mercato interno, +13,6% l’estero). I vini frizzanti (+21%) hanno accelerato più dei vini fermi (+12,4%) mentre le cooperative hanno contenuto la crescita al +9,2% (+19,6% le non cooperative).  Importanti operazioni di M&A hanno inoltre ridisegnato la classifica dei principali produttori nazionali.

In testa restano le Cantine Riunite-GIV.  Al secondo posto Italian Wine Brands che scala cinque posizioni dopo l’acquisizione di Enoitalia e della statunitense Enovation Brands. Completa il podio il polo Botter-Mondodelvino (Clessidra).

Per incrementi di fatturato a brillare è Tenute Piccini (+61% sul 2020) davanti al gruppo Lunelli (+57,6%), a Terra Moretti (+47,6%), a Serena Wines 1881 (+40,1%) per chiudere con il +32,7% di Villa Sandi. Mentre per redditività (rapporto tra risultato netto e fatturato), il 2021 vede in testa le società toscane e venete: Frescobaldi (25,6%), Santa Margherita (21,3%) e Antinori (17%).

A livello di regioni Piemonte, prima nel 2020 per il ritorno sugli investimenti  e Toscana ( che vanta la maggiore stabilità finanziaria) brillano nel panorama nazionale. Infine, dopo il boom del 2020, non si arresta il successo delle piattaforme on-line: per  il 2021 è previsto un ulteriore balzo superiore al 60%.Tannico è al top per ricavi (37,1 milioni di euro nel 2020, +83% sul 2019).

Aumenti in tripla cifra per Vino.com (+218,7%) che, superando i 30 milioni di euro, ricopre la seconda posizione e per Bernabei (+160,4%) a 25,9 milioni.

(di Fabio Perego/ANSA)

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