Fabio Porta si fa eco dei problemi sanitari degli italo-venezuelani

Il risultato del voto sulle pregiudiziali durante la discussione in Senato sul ddl Zan, Roma
L'Aula del Senato in una foto d'archivio.
Senatore Fabio Porta

MADRID – In un’interrogazione parlamentare urgente al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio, il sen. Porta ha chiesto al governo italiano di intervenire con l’adeguata e urgente erogazione di risorse destinate all’assistenza sanitaria e ha fatto riferimento alla “situazione di prolungata crisi umanitaria che la sede consolare di Caracas in Venezuela si trova ad affrontare, resa più complessa e pesante dalle conseguenze della pandemia” che  “si prolunga ormai da alcuni anni e non manifesta sostanziali tendenze evolutive che possano fare sperare in un passaggio reale di condizione della nostra comunità né nel presente né nell’immediato futuro.”

Ha sottolineato la sua preoccupazione per la comunità italo-venezuelana che, ha detto: “ha costituito in tutti i miei anni di mandato parlamentare una assoluta priorità e in questo senso sarò impegnato anche a presentare ulteriori iniziative parlamentari volte ad assicurare la necessaria copertura finanziaria e continuità operativa ai necessari interventi di assistenza sanitaria coordinati dalla nostra rete diplomatico-consolare.”

In questa occasione, rilanciando gli appelli che hanno visto in prima linea in queste ultime settimane anche i Presidenti dei Comites del Venezuela, il parlamentare eletto in America Meridionale ha parlato della necessità di fronteggiare la situazione socio-sanitaria che, ha sottolineato: “si presenta con caratteri di assoluta drammaticità e urgenza, a causa del continuo scivolamento dei ceti medi e medio-alti sotto la soglia dell’indigenza, anche in conseguenza dell’assidua prassi di esproprio di beni da parte dei poteri pubblici, e dei tassi di inflazione fuori controllo”.

Il senatore, ha precisato che “le esigenze di copertura dei costi per le voci fondamentali di spesa del Consolato generale si presentano con caratteri di forte rigidità e urgenza, dal momento che riguardano soprattutto l’assistenza da prestare agli ammalati e agli indigenti, le spese fisse e le retribuzioni dei digitalizzatori che, oltre ad essere impegnati nel programma di informatizzazione dell’Archivio, di prossima ultimazione, contribuiscono con la loro attività di servizio alla percezione delle entrate amministrative da parte dello stesso consolato; senza contare l’urgenza di rinnovare almeno in parte alcune suppellettili legate all’accoglienza per il pubblico, che versano in uno stato di indescrivibile fatiscenza.”

In conclusione il Senatore Porta ha chiesto al Ministro degli Esteri “se non intenda considerare, ai fini della destinazione di risorse finalizzate all’assistenza dei connazionali malati e indigenti, la straordinaria situazione in cui versa la nostra comunità in Venezuela destinando risorse adeguate ai compiti che i nostri rappresentanti consolari sono chiamati ad assolvere e se non intenda disporre, con assoluta urgenza, la destinazione di tali risorse alle strutture operative, prima che la mancanza di fondi costringa all’interruzione degli interventi, compresi quelli più urgenti e insostituibili”.

Redazione Madrid

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