Italiani, poca fiducia nella politica e paura della guerra

Turisti a passeggio in una via di Palermo.
A passeggio in una via di Palermo. ANSA/IGOR PETYX

ROMA. – Gli italiani nel 2022 credono sempre meno nella politica e nei partiti pur mantenendo alta la fiducia in istituzioni e forze dell’ordine. La paura più grande è però legata al timore di una guerra mondiale e alla probabile crisi energetica, mentre l’emergenza sanitaria sembra ormai passata dalle preoccupazioni degli italiani, il cui 25% però crede in un complotto dietro alla pandemia.

Questo il quadro che emerge dal nuovo Rapporto Italia stilato da Eurispes, giunto alla sua trentaquattresima edizione. “Ci troviamo in un momento di passaggio cruciale – spiega il presidente dell’istituto, Gian Maria Fara -, in uno snodo della storia carico di indeterminatezza per il futuro, e questo vale particolarmente proprio per noi, per l’Europa. Nel passaggio storico che stiamo vivendo occorre operare per la costruzione di una ‘Buona Società'”.

A pesare sulla nuova ricerca, presentata oggi, sono in particolare Covid e guerra, due eventi riguardo ai quali è stata registrata anche una forte fetta di complottisti. “Questo è il punto su cui riflettere – sottolinea Fara -, pensando a quanto sia controproducente e lontana da ogni riferimento etico la posizione di chi ha giustificato i propri evidenti limiti di analisi, conoscenza e previsione, definendo queste emergenze semplicemente delle “sorprese strategiche maggiori'”.

Il Rapporto, dal titolo-auspicio ‘Buona Società’, ruota attorno a 6 capitoli e fornisce un affresco preciso e attento dell’Italia attuale. Secondo la ricerca, nell’ultimo anno il 30% degli italiani ha visto diminuire la fiducia nelle istituzioni, sia pubbliche che private, anche il consenso generale resta alto, in particolare nei confronti delle forze dell’ordine, del presidente della Repubblica, della scuola e delle università.

I dati di fiducia minori li fanno registrare il Parlamento (25,4%), il governo (35,1%), i partiti (29,1%) e la pubblica amministrazione (39,7%). Gli italiani si dichiarano più favorevoli all’elezione diretta del presidente del Consiglio – che non deve essere necessariamente un politico – che del presidente della Repubblica.

Quello che preoccupa di più gli italiani (84,3%) è la possibilità di un conflitto mondiale scatenato dalla guerra Russia-Ucraina, ma maggiori sono i timori per una crisi energetica (87,3%). L’emergenza sanitaria e le preoccupazioni legate alla salute turbano il 14,3% dei cittadini e il 7,4% teme la possibilità di ammalarsi.

Proprio in tema Covid, da registrare il dato sui cosiddetti complottisti: per poco più di un italiano su quattro (25,87%), infatti, dietro alla pandemia ci sarebbe la mano di qualcuno, mentre il 22,9% crede che il Covid sia stata una casualità. Secondo la ricerca, il 42,1% degli italiani ritiene che il virus sia stato creato in laboratorio e poi sfuggito dal controllo, mentre la Cina è indicata come responsabile in quasi un terzo dei casi (31,4%).

La netta maggioranza dei cittadini – rivela l’istituto – ha avvertito, dall’inizio della pandemia, limitazioni della propria libertà personale e in caso di necessità non sarebbe disposta ad un’ulteriore limitazione della libertà.

Secondo la rilevazione dell’Eurispes, poi, nel 2022 il 7,4% degli italiani dai 18 anni in su afferma di essere stato vittima di stalking, ossia vittime di persone che le abbiano perseguitate; il 6,9% ha preferito non rispondere. In quasi 1 caso su 4 (22,2%) lo stalker è l’ex partner.

Il Rapporto Italia 2022 analizza anche il tema della giustizia, rilevando che due terzi degli italiani (65,9%) non ha fiducia nel sistema giudiziario e solo l’8% ritiene che funzioni bene. La malagiustizia, secondo l’analisi, sarebbe causata soprattutto dall’eccessiva lentezza dei processi. Di fronte ad un torto subìto configurabile come reato o illecito – spiega l’Eurispes -, più di 1 cittadino su 4 preferisce non denunciare.

Torna a crescere, infine, il consenso sulla tutela delle coppie di fatto indipendentemente dal sesso (67,1%), e sull’eutanasia (74,9%). La legalizzazione delle droghe leggere (hashish e marjuana) trova favorevoli poco più della metà degli italiani (52,3%), mentre il 49,1% si dice a favore della legalizzazione della prostituzione.

Sul fronte economico, solo un italiano su quattro non compra online, dove l’abitudine più diffusa è l’acquisto di cibo. Poca fiducia, poi, sul Pnrr. Secondo il Rapporto, infatti, il 63,8% degli italiani non crede nel corretto utilizzo dei fondi; più di un terzo degli italiani, il 36,2%, si dichiara invece fiducioso che le risorse verranno correttamente utilizzare. Quasi la metà delle famiglie, infine, è costretta ad utilizzare i risparmi per arrivare a fine mese.

(di Domenico Palesse/ANSA)

Lascia un commento