“Montenegro, italiano seconda lingua straniera”

l'ambasciatore d'Italia a Podgorica Luca Zelioli . (ANSA)

PODGORICA.  – In Montenegro è molto grande la voglia di Italia, che si esprime sia nello studio della nostra lingua che nell’interesse per lo stile di vita del nostro Paese, la sua cultura e creatività.

A sostenerlo è l’ambasciatore d’Italia a Podgorica Luca Zelioli che, in un’intervista all’ANSA, si sofferma sui rapporti bilaterali e sulle prospettive di ulteriore rafforzamento.

“È una voglia enorme. Basti pensare che l’italiano è la seconda lingua straniera più parlata (dopo l’inglese della globalizzazione) e che sono cresciuti negli ultimi 4 anni i ragazzi e le ragazze (oggi circa 16.000) che la studiano nel sistema scolastico pubblico”, racconta l’ambasciatore. Un numero considerevole tenendo conto che la popolazione complessiva del Montenegro è di poco più di 600 mila abitanti.

“Del resto – aggiunge – stanno avendo grande successo anche i corsi radiofonici di lingua che l’ambasciata ha organizzato, proprio per cercare di venire incontro ad una domanda così ampia da rendere insufficiente l’offerta di corsi tradizionali; che pure, grazie all’azione coordinata con enti come il Centro italiano di cultura di Podgorica e la Comunità degli Italiani del Montenegro, sono numerosi”. “Dalla cucina alla moda, dalla scienza all’arte è del resto veramente difficile specificare settori di maggior interesse rispetto ad altri nei riguardi del nostro Paese”.

L’ambasciatore ha definito “eccellenti” i rapporti fra Italia e Montenegro sotto tutti i profili. “La pandemia ha solo rallentato il ritmo delle relazioni che hanno proseguito una tendenza positiva: il livello della collaborazione si è addirittura approfondito in vari ambiti. Nell’attuale fase di miglioramento epidemiologico, le attività stanno anzi accelerando; se la tendenza si manterrà è probabile che nei prossimi mesi le vedremo fortemente intensificarsi”, osserva Zelioli, che si dice fiducioso su una ripresa a pieno ritmo della collaborazione dopo il periodo dell’emergenza sanitaria.

“La pandemia nei suoi momenti più acuti aveva portato alla quasi totale sospensione dei collegamenti, soprattutto aerei, tra i due Paesi. I voli diretti tra le due capitali sono da poco ripartiti e mi auguro che in futuro possano riaprire rotte operate anche da compagnie italiane”, auspica l’ambasciatore, secondo il quale “con il ripristino dei collegamenti torneranno ad essere più facili gli investimenti. Che comunque non si sono mai fermati: nel 2021 l’Italia è risultata al secondo posto per investimenti diretti esteri in Montenegro”.

Ancora in positivo, l’interscambio commerciale 2021 ha superato i livelli raggiunti nel 2019. E tra i comparti potenzialmente favorevoli per i nostri investitori, Zelioli indica “il settore energetico, dove si sono aperte nuove opportunità grazie al cavo elettrico sottomarino costruito da Terna; i settori infrastrutturale e turistico; quello agroalimentare”.

Con il miglioramento delle condizioni epidemiologiche, l’obiettivo è inoltre quello di tornare ad eventi in presenza che vedano l’Italia protagonista. “Al momento – afferma Zelioli – abbiamo approntato un primo programma di attività culturali che si incentreranno soprattutto sui tradizionali appuntamenti della Settimana della lingua italiana e della Settimana della cucina italiana nel mondo. Abbiamo diverse attività da rispolverare dopo due anni di eventi a distanza. Certamente continueremo a sostenere il Festival del fumetto di Herceg Novi, importante appuntamento internazionale di settore. Punteremo anche su musica e cinema, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura (che opera da Belgrado). Intendiamo rilanciare la cooperazione scientifica – stiamo mettendo a punto importanti progetti di collaborazione in vari ambiti, grazie all’Accordo bilaterale vigente – e le missioni archeologiche italiane in Montenegro”.

Nell’intervista l’ambasciatore ribadisce quindi il sostegno dell’Italia al percorso di integrazione europea del Montenegro e dell’intera regione balcanica. “Il processo – osserva – ha incontrato rallentamenti per diversi motivi. La regione dei Balcani Occidentali è però chiaramente parte dell’Europa e la prospettiva di ingresso nell’Ue è la chiave per dare stabilità, sicurezza e prosperità sostenibili agli Stati dell’area”.

“Per quanto riguarda il Montenegro, il Paese ha in questo momento un ruolo importante. È il candidato più avanzato nel processo di adesione, dunque un esempio al quale l’intera regione può fare riferimento. Il sostegno di Paesi amici come l’Italia non manca e non mancherà; Podgorica – che da poco ha visto la nascita di un nuovo Esecutivo – dovrà ora concentrarsi sulla priorità di una ripresa, decisa ed efficace nei risultati, del cammino delle riforme, in particolare nel cruciale settore dello stato di diritto. È la via maestra per raggiungere il più rápidamente possibile l’obiettivo dell’ingresso nell’Ue”.

(di Franco Quintano/ANSA).

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