Scienziati al G7: “Entriamo in un’era di pandemie”

Vaccinazioni di bambini in Indonesia
Vaccinazioni di bambini in Indonesia (foto us Unicef)

ROMA. – Stiamo entrando in un’era di pandemie e dobbiamo fare di più per arrivare preparati: è quanto affermato dagli esperti riuniti al G7 della scienza iniziato oggi a Berlino, il forum di dialogo delle accademie scientifiche dei Paesi del G7 che accompagna i vertici annuali da oltre quindici anni. Al centro dell’appello lanciato dai ricercatori è la salute globale e il cambiamento climatico, i due temi che richiedono azioni più urgenti, con maggiore sorveglianza delle nuove malattie, ricerca per nuovi farmaci antivirali, protezione degli ecosistemi marini e polari e raggiungimento della neutralità climatica.

Le raccomandazioni congiunte delle accademie, tra cui l’Accademia Nazionale dei Lincei come rappresentante per l’Italia, sono state presentate oggi al governo federale tedesco, in vista del vertice del G7 che si terrà dal 26 al 28 giugno a Schloss Elmau, in Germania. “L’Europa in particolare è di fronte a un bivio”, dichiara Roberto Antonelli, presidente dell’Accademia dei Lincei. “È necessario muoversi rapidamente e tutti uniti per superare le emergenze che questo momento storico ci mette davanti – aggiunge Antonelli – per il futuro nostro, del nostro pianeta e di chi lo abiterà dopo di noi”.

Secondo il direttore della Scuola di igiene e medicina tropicale di Londra, Peter Piot, l’urbanizzazione, il cambiamento climatico, la crescita della popolazione mondiale e conseguentemente della domanda di cibo, come anche la deforestazione e la presenza di conflitti e guerre sono tutti fattori che aumenteranno molto il rischio di ‘spillover’, il passaggio dei virus dagli animali all’uomo. Secondo proiezioni che arrivano al 2070, le zone del mondo in cui sarà più probabile vedere questo salto saranno l’Africa, l’India, la Cina sud-orientale, ma anche l’America centrale e meridionale.

Per affrontare meglio preparati questa nuova era di pandemie, Piot indica come essenziale l’impegno internazionale su alcuni temi fondamentali: il potenziamento della sorveglianza sulle minacce poste dalle nuove malattie, la condivisione dei dati tra istituzioni e centri di ricerca e il consolidamento dei sistemi sanitari. Ma è anche essenziale portare avanti un lavoro continuo di ricerca e sviluppo su farmaci e vaccini, con un occhio anche alla comunicazione al pubblico in modo da renderli maggiormente compresi e accettati.

A fronte della perdita di ghiacci fortemente accelerata in Groenlandia e Antartide, dello scioglimento del permafrost artico e dell’acidificazione e riscaldamento delle acque del mare, le accademie scientifiche riunite all’G7 chiedono una riduzione sostanziale delle emissioni di gas a effetto serra, la protezione globale degli ecosistemi marini e una maggiore cooperazione scientifica internazionale.

Per riuscire a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, invece, i ricercatori raccomandano una decarbonizzazione trasversale a tutti i settori e la costruzione di un sistema energetico resiliente, sostenendo una giusta transizione energetica attraverso l’introduzione di un sistema di scambio internazionale di energia rinnovabile e di un meccanismo globale di tariffazione della CO2.

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