Tennis, Berrettini torna in campo: “Ma non sarà semplice”

Matteo Berrettini in una foto d'archivio.
Matteo Berrettini in una foto d'archivio.

ROMA. – Il tennis italiano sta per rivedere in campo il suo numero 1, Matteo Berrettini, che farà il suo esordio domani sull’erba del torneo di Stoccarda a oltre due mesi dall’operazione alla mano destra. Sarà un modo di riprendere il filo di una stagione interrotta bruscamente per un intervento necessario per evitare nuovi e più seri problemi.

Aveva lasciato da n.6 al mondo, ora è scivolato indietro, ma il 26enne romano ha tutto il tempo e la volontà di tornare stabilmente nella top 10, ricominciando da un torneo ‘amico’, dove ha trionfato nel 2019. “La preparazione va bene. La cosa più difficile è sicuramente ritrovare il ritmo torneo ma mi sento pronto. Sono contento di essere qua, dove in passato ho giocato bene” ha detto alla vigilia del match col moldavo Radu Albot.

“L’erba è una superficie su cui mi adatto bene, il mio tennis funziona e poi ho ricordi belli – ha aggiunto, in un’intervista a SuperTennis – La mia ultima partita giocata su questa superficie è la finale di Wimbledon…. Poi a Stoccarda è ancora più veloce”.

Parlando delle sue condizioni, Berrettini si è mostrato realista: “Ho tanta voglia di tornare ma so che non sarà semplice perché l’infortunio è stato complicato da risolvere – ha spiegato -. I dottori mi hanno detto che l’operazione ha reso la parte della mano più forte, ma per 4-5 settimane non l’ho mossa e ad un certo punto il braccio destro era più piccolo del sinistro. Si sente che la sensibilità non è ancora al 100% ma sto bene. Mi sento recuperato”.

Il suo proposito è giocare “quante più partite possibile a Stoccarda e poi al Queen’s”, superando il rammarico di aver perso tanti tornei sulla terra europea, fino al Roland Garros. “Ho saltato anche Roma e per me è stato un colpo grosso dal punto di vista psicologico – ha ammesso – ma almeno ho usato questo tempo a disposizione per fare cose diverse”.

In vista c’è Wimbledon, dove però arriverà con la prospettiva di perdere 1200 punti in classifica, quelli della finale dell’anno scorso, a causa della decisione dell’Atp di non assegnare punti per le classifiche come reazione alla decisione degli organizzatori di escludere russi e bielorussi a causa dell’invasione dell’Ucraina. “La mia situazione non è la più semplice, anche per la questione dei punti a Wimbledon. Cercherò di affrontare a testa alta anche questa sfida” ha concluso Berrettini.

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