Strage Texas, il dolore dei sopravvissuti al Congresso

Alcune persone si fanno forza dopo aver visitato la Robb Elementary School in Uvalde, Texas. EPA/TANNEN MAURY
Alcune persone si fanno forza dopo aver visitato la Robb Elementary School in Uvalde, Texas. EPA/TANNEN MAURY

NEW YORK. – La parola ai bambini di Uvalde e ai loro genitori che per 78 lunghissimi minuti hanno aspettato fuori dalla scuola prima di sapere se i loro figli erano vivi o morti: “Ha sparato alla mia amica. Mi sono cosparsa col suo sangue fingendo di esser morta”, ha raccontato a Capitol Hill Miah Cerrillo, la bambina di undici anni che ha poi preso il cellulare di una maestra per chiamare la polizia.

Parlamentari di entrambi i partiti, ma con assenze significative – il repubblicano Jim Jordan si è fatto di cera quando sono cominciate le drammatiche deposizioni – hanno partecipato alle audizioni alla Camera sulla questione della stretta sulle armi resa per l’ennesima volta attuale dalle recenti sparatorie.

Roy Guerrero, il pediatra di Uvalde, è stato tra i primi ad entrare in classe dopo l’uccisione del killer: “Ho visto bambini i cui corpi erano polverizzati, dilaniati” dai colpi sparati da Salvador Ramos. Difficile non rimanere pietrificati dall’orrore: come quando ieri alla Casa Bianca il premio Oscar Matthew McConaughey ha mostrato in sala stampa le Converse verdi sulla cui punta Maite Rodriguez, una delle piccole vittime, aveva disegnato un cuoricino: “Sono l’elemento che ha permesso di identificarla”, ha spiegato l’attore di ‘Dallas Buyers Club’, la voce colma di rabbia. Lui, nato a Uvalde, ha passato una settimana nella cittadina a parlare con la gente: “Ho incontrato un cosmetologo che aveva lavorato sulle vittime per riparare le enormi ferite prodotte da un Ar-15”.

Un’arma semiautomatica clonata dai fucili militari M4 e M16, che tuttavia non si può proibire, ha detto il senatore repubblicano John Thune: “Dalle mie parti in South Dakota serve per sparare ai cani della prateria”. Il dibattito è sulle armi d’assalto, se alzare l’età minima per acquistarle e sui controlli sulla salute mentale dei clienti prima dell’acquisto: quanto si sta discutendo a Capitol Hill è una goccia nel mare nello sforzo di regolamentare le centinaia di milioni di fucili e pistole che circolano legalmente negli Usa.

Riforme di minima per porre fine a un decennio di inazione potrebbero comunque finire su un binario morto per la resistenza repubblicana e le divergenze tra i dem: più intransigenti alla Camera, aperti al compromesso al Senato.

(di Alessandra Baldini/ANSA)

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