Spagna restituisce all’Italia due pezzi artistici pregiati rubati a Bologna e Lecce

Generale Roberto Riccardi, Responsabile del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri

MADRID — Quando si dice che mai dire mai. Era stata portata via addirittura 22 anni fa una delle due opere d’arte trafugate in Italia e restituite oggi dalla Spagna, in seguito a indagini che hanno permesso di individuarle nel Paese iberico. Inchieste pazienti e minuziose, portate avanti da squadre specializzate della Polizia Nazionale spagnola e dei Carabinieri, e che ora permettono il rimpatrio di due pezzi pregiati: un quadro di fine ‘500 intitolato ‘Pranzo’, realizzato da un anonimo lombardo e appartenente a una collezione privata, e un busto del ‘600, attribuito ad Aniello Stellato e custodito, prima di essere trafugato, in una chiesa di Lecce.

“Dopo anni lontani dalla loro terra natale, si avvicina il giorno del ritorno a casa di questi pezzi artistici, di incommensurabile valore e che ora sono ancora più preziosi”, ha affermato l’ambasciatore italiano a Madrid, Riccardo Guariglia, nel corso di un atto ufficiale di consegna delle due opere. “Per me è un orgoglio poter evidenziare la proficua collaborazione che ha portato alle procedure di acquisizione realizzate sia dalla “Brigata del Patrimonio Storico” della Polizia Nazionale spagnola sia dal “Nucleo Tutela Patrimonio Artístico” della nostra Arma dei Carabinieri”, ha aggiunto.

Il primo dei due pezzi pregiati recuperati, un olio su tela risalente al periodo 1580-1600, è stato rinvenuto in Spagna dopo un’allerta urgente che aveva permesso di individuarlo tra opere messe all’asta, ha spiegato l’ispettore capo che coordina la Brigata del Patrimonio Storico del Paese iberico. Agenti l’hanno sequestrato prima che fosse venduto. Trafugato a Bologna nel 2000, era divenuto poi proprietà di una società composta da tre antiquari, che l’avevano comprata a un altro operatore del settore.

Una delle opere riconsegnate all’Italia

Una stima approssimativa del suo valore indica che potrebbe essere venduta a circa 25.000 euro. David García, esperto di pittura italiana e francese del Museo del Prado di Madrid, ha spiegato che il quadro rappresenta una scena con trasfondo religioso ed è stata realizzata sullo stile delle opere del pittore Vincenzo Campi, assai noto a suo tempo.

La seconda opera restituita è invece un busto reliquiario, in legno dorato e argentato, raffigurante San Clemente Papa. Risalente alla prima metà del Seicento, è attribuito ad Aniello Stellato ed è stato scolpito secondo i precetti della produzione di reliquiari napoletani. Fu trafugato dalla Chiesa del Gesù di Lecce a maggio 2019. In seguito a una segnalazione del ministero della Cultura iberica, la polizia spagnola lo ha ritrovato in un negozio d’antiquariato a Madrid. Pezzi di questo tipo, ha spiegato l’esperto dell’Università Complutense di Madrid Roberto Alonso, possono essere venduti sul mercato per circa 10.000-15.000 euro.

Francisco Pardo Piqueras, Direttore Generale della Polizia Nazionale spagnola

“Parlare di Patrimonio culturale – ha commentato Francisco Pardo Piqueras, Direttore Generale della Polizia Nazionale spagnola – è parlare della nostra identità culturale. È scoprire, nelle nostre differenze, ció che ci unisce come nazione e come europei. Italia e Spagna – ha proseguito – sono convinte che lo sforzo comune permetterà di offrire alle prossime generazioni un patrimonio indenne”.

In precedenza, il Generale Roberto Riccardi, Responsabile del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri, ha rilevato che il successo delle operazioni che hanno permesso di recuperare le opere d’arti trafugate è frutto della “solida collaborazione” tra la Polizia spagnola e l’Arma dei Carabinieri. Dopo essersi congratulato con gli agenti della Polizia spagnola e con i suoi “collaboratori del Nucleo di Bari e del Nucleo di Firenze” per l’ottimo lavoro realizzato,  ha concluso sottolineando che anche se con uniformi differenti “si è uniti non per combattere nel segno di Marte, il dio della guerra, ma nel segno di Venere, la dea della bellezza e delle arti”.

F.R./Redazione Madrid

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