Gatti, Esposito, Scalvini: ecco la nuova Italia di Mancini

Nella foto: Roberto Mancini-Degnand Wilfried Gnonto durante la partita Italia.Germania finita 1-1 a Bologna.
Nella foto: Roberto Mancini-Degnand Wilfried Gnonto durante la partita Italia.Germania finita 1-1 a Bologna. (foto Daniele Buffa/Image Sport)

FIRENZE. – Cambierà ancora l’Italia per gli ultimi due impegni della stagione, sabato a Wolverhampton con l’Inghilterra e il 14 giugno a Monchengladbach con la Germania contro cui ha pareggiato nella prima delle quattro gare di Nations League in programma.

Le continue defezioni (l’ultimo a lasciare oggi Coverciano è stato l’acciaccato Biraghi preceduto ieri da Bonucci e Belotti) stanno assottigliando sempre più il gruppo a disposizione di Roberto Mancini: attualmente i giocatori ancora in ritiro sono 31 (dei 39 convocati a fine maggio), compresi i sei giovani aggregati dallo stage.

Giovani che stanno conquistando spazio e considerazione, anche se alcuni di loro non hanno ancora mai debuttato in Serie A. Fra questi il 18enne dello Zurigo Wilfred Gnonto, che, dopo il debutto con assist subentrando contro la Germania, nel match vinto con l’Ungheria è partito titolare nel tridente con Politano e Raspadori.

Fra i giovani che hanno appena esordito seppur per una manciata di minuti ci sono anche Matteo Cancellieri (”Un’emozione assurda” ha raccontato oggi) e Alessio Zerbin, ma altri si stanno preparando per il grande momento. Perché il ct in questa Italia che comunque guida per adesso il proprio girone di Nations League ha intenzione di gettare tutti nella mischia.

A iniziare da Federico Gatti, reduce da una brillante stagione nel Frosinone ma prossimo a mettersi a disposizione di Allegri con la maglia della Juventus. Il centrale classe ’98 è stato provato in questi ultimi allenamenti in coppia con Acerbi anche se sabato potrebbe essere rilanciato Luis Felipe.

In ogni caso Gatti, che ha fatto tanti mestieri prima di capire che avrebbe sfondato nel calcio, è pronto a cogliere questa grande opportunità, ma ha ammesso di essere ancora sorpreso per quanto sta vivendo: “La convocazione è stata quasi uno choc per la mia famiglia e anche per me. Ma una volta che sei in campo giochi e non ci pensi più. Di sicuro i momenti difficili che ho vissuto mi hanno fortificato: ho lavorato ai mercati generali, ho fatto il serramentista e il muratore”.

Si alzava alle 7 di mattina, lavorava tutto il giorno, poi si metteva la divisa e andava ad allenarsi, cenando non prima delle 22,30. Tanto sacrificio ma ne è valsa la pena, la Juventus si è accorta di lui e lo ha messo sotto chiave, Mancini lo ha seguito e chiamato. “Mi dispiace però non poter allenarmi con Chiellini, avrei potuto imparare tanto da lui, studierò da vicino Bonucci e De Ligt”.

A proposito di studiare, nell’attuale variegato gruppo azzurro ci sono due maturandi, oltre a Gnonto (presente in Aula Magna ad ascoltare i compagni) anche il coetaneo Giorgio Scalvini, entrambi al liceo scientifico/sportivo: ”Wilfred oggi aveva una lezione video, io ho provato un power point per l’esame” ha raccontato il difensore che con l’amico attaccante dello Zurigo ha duettato intonando “Musica leggerissima”, rito di iniziazione per chi approda per la prima volta nella Nazionale maggiore.

Scalvini ha 18 presenze in A e può giostrare anche in mediana: “Nell’Atalanta c’è la fortuna di crescere al meglio e senza pressioni, in Nazionale c’è quella di un ct che non ha paura di dare spazio ai giovani. Subito Mancini ci ha detto che siamo sì i difensori del futuro ma possiamo esserlo anche del presente”. Uno degli osservati speciali è Salvatore

Esposito, 23 anni, altri due fratelli che giocano calcio (“Ho detto a mio padre di fare altri due figli ma si è fermato” sorride), reduce da una brillante stagione alla Spal: “Ho scelto di giocare non in Primavera ma in Serie C per mettermi alla prova e non sentirmi troppo coccolato. Non mi aspetto nulla, già essere qui è un sogno, ma se dovesse accadere sarei il più felice del mondo. Siamo fortunati ad avere un ct come Mancini, l’unico ad aver messo gli occhi sui giovani facendo scattare un campanello d’allarme, perché in Serie A sono pochi i giovani che giocano. Non chiediamo spazio per forza ma fiducia e la possibilità di sbagliare” ha ribadito il centrocampista che si ispira a De Rossi ed è in ballottaggio con Locatelli nel caso in cui non dovesse essere confermato Cristante davanti alla difesa.

Quanto all’attacco, Mancini oggi ha testato l’altro baby, Matteo Cancellieri, 11 anni a Roma prima di trasferirsi al Verona. “Giocare contro l’Inghilterra? Sarebbe follia pensare ora di avere certezze. Mancini però è un ct coraggioso come di rado si è visto e sa che mi troverebbe pronto”. Cancellieri era raccattapalle nella sfida Champions Roma-Shakhtar Donets quando fu spintonato da Facundo Ferreyra: “E’ solo un ricordo, preferisco si parli di me per quel che faccio in campo”.

Intanto in questa Italia in cerca di numeri 9 Mancini rilancerà sabato Scamacca che ha ben figurato contro la Germania anche se è ancora a caccia della prima rete in azzurro. Con lui nel tridente si scaldano Raspadori e Caprari che sembra aver smaltito i fastidi al ginocchio.

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