L’erba di Stoccarda è sempre verde, è tornato Berrettini

Matteo Berrettini in azione alla battuta in una foto d'archivio
Matteo Berrettini in azione alla battuta in una foto d'archivio. ANSA/JOHN G MABANGLO

ROMA, 12 GIU – Matteo Berrettini è tornato. Ottantaquattro giorni dopo l’ultimo match, con un’operazione alla mano e tanti dubbi in mezzo, il miglior tennista azzurro ha bissato il successo 2019 al torneo di Stoccarda, confermando che l’erba è sempre verde per il suo tennis. Non a caso, ancor prima di sconfiggere in finale un Andy Murray a dispetto dell’età e del lieve infortunio che l’ha vistosamente frenato al terzo set,

Berrettini aveva espresso il rammarico per la questione russi-bielorussi, che quest’anno priverà i partecipanti al torneo londinese di punti Atp. Intanto, all’Atp 250 il rientro di Berrettini – anche se il peso del torneo è relativo – è stato da campione. Poco più di due mesi fa il romano decideva di operarsi alla mano destra dopo una serie di altri infortuni che ne avevano rallentato il cammino, oggi si è preso il torneo tedesco (“ma visto il tifo mi sembrava di stare in Italia”, ha sorriso Berrettini) fornito di un montepremi di 692.235 euro: è la sua prima vittoria dell’anno.

In due ore e quaranta minuti di match, il risultato è stato di 6-4 5-7 6-3. “Quando ho deciso di giocare il torneo di Stoccarda, non pensavo di vincere subito”, ha ammesso con sincerità Berrettini, che dopo la semifinale vinta ieri aveva d’altra parte ammesso di aver ritrovato il suo tennis. Oggi sia lui sia lo scozzese hanno giocato un tennis di alto profilo, nei primi due set in particolare.

Servizio e capacità di alternare accelerazioni potenti col diritto da fondo campo a palle corte e back di rovescio hanno dato all’azzurro la marcia in più. Solo nel secondo set l’azzurro ha peccato in alcune smorzate non definitive, una in particolare gli è costata cara sul 6-5, dando il via al break (e set) ottenuto dal britannico. Murray è cresciuto al servizio nel corso del match, ha giocato con lucidità tattica da fondo campo. Ma il terzo set si è aperto con un break di Berrettini, poi i problemi fisici hanno costretto lo scozzese a due interventi del fisio (problema all’anca, dolore muscolare), senza peraltro mollare.

“Era chiaro dal terzo set che Andy era infortunato – il riconoscimento del vincitore – Spiace per lui, che è sempre un gran combattente”. Il break immediato patito dallo scozzese all’avvio del terzo set (in un game davvero mal giocato da Andy, incluso un warning per “time violation”) ha spaccato definitivamente il match a favore di Matteo.

Murray ha chiamato il trainer per ben due volte nel terzo parziale, la prima al cambio di campo sul 1-0 (problema all’anca sinistra) e poi sul 4-2 (dolore muscolare al basso ventre), ma ha lottato sino all’ultima palla con il suo solito spirito combattivo. Un crescendo spettacolare nel torneo per il romano, che si conferma totalmente a suo agio su erba e pronto a difendere la prossima settimana il titolo vinto lo scorso anno al Queen’s club di Londra.

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