Caro energia, “ai cittadini parte degli extraprofitti”

Pago a un benzinaio in distributore di benzina.

ROMA. – Difficile che i prezzi dell’energia potranno tornare a breve a livelli più contenuti, e lo dimostrano sia l’escalation della benzina, che ha sfondato i due euro al litro aumentando in una settimana di 7 centesimi, sia la quotazione del gas, arrivata fin sopra i cento euro ad Amsterdam (i livelli di maggio).

Così l’Arera (l’Autorità di regolazione per Energia Reti e Ambiente), in linea con l’Ue, ritiene “opportuno” destinare ai clienti finali di luce e gas, una parte di eventuali “extraprofitti” ottenuti dalle aziende del settore.

Dopo un “Monitoraggio dei contratti di approvvigionamento destinati all’importazione di gas in Italia”, trasmesso a Governo e Parlamento, l’Authority ha spiegato che eventuali “extraprofitti” devono andare agli utenti finali perché su di loro ricadono “tutti i costi e i margini che si generano lungo la filiera”.

Anche la Commissione Europea, il 18 maggio scorso, ha indicato la possibilità per gli Stati membri di estendere, “in via eccezionale e per periodi di tempo limitati, la possibilità̀ di riallocare ricavi infra-marginali eccezionalmente elevati per sostenere i consumatori”. Famiglie, soprattutto quelle meno abbienti e più vulnerabili, ma anche piccole imprese sopraffatte dall’impennata dei prezzi a cui gli aiuti dati dal governo non bastano più .

Sulla benzina poi “é emergenza nazionale”, denuncia l’Unione nazionale consumatori, secondo cui “il governo deve bloccare le speculazioni mettendo un tetto ai prezzi o, meglio ancora, tornando ai prezzi amministrati fino a che non sarà finita questa escalation pericolosissima. Non può aspettare la scadenza dell’8 luglio” per il taglio dell’accisa, ma deve alzarne “subito la riduzione di almeno altri 10 cent e ridurre l’Iva dal 22 al 10%”, afferma il presidente Massimiliano Dona, per il quale in una settimana per un pieno sono serviti 3,7 euro in più.

La federazione dei gestori degli impianti di carburanti (Fegica), che ipotizza un litro di verde a 2,5 euro per l’estate in assenza della proroga del taglio delle accise, denuncia che “in poco più di 70 giorni, oltre la metà del corposo taglio delle accise” su benzina e gasolio “decretato dal Governo è stato letteralmente bruciato”. E, nel definire la “situazione del tutto fuori controllo”, invita a “decretare il ritorno, almeno per l’emergenza, al prezzo amministrato dei carburanti, come in altri Paesi europei, Germania compresa, si sta ragionando”. Soluzione che chiede anche il Codacons.

Anche la corsa del gas non si arresta: nel giorno dell’annuncio del taglio del 40%, a 100 milioni di metri cubi al giorno, dei flussi da parte di Gazprom attraverso il gasdotto Nord Stream, “per motivi tecnici”, ad Amsterdam il contratto Ttf ha toccato i 98,6 euro a megawattora (+18,2%).

Ma la corsa è anche agli approvvigionamenti. In Italia l’Arera ha approvato “ulteriori strumenti” per riempire di almeno il 90% le scorte nazionali, per avere maggiore sicurezza rispetto alla fornitura russa, per cui “oggi c’è una giacenza di 9,5 miliardi di metri cubi, il 52% della capacità complessiva”, ha spiegato il presidente dell’Autorità Stefano Besseghini, in audizione in Commissione Industria al Senato. A giugno devono essere “iniettati 5,5-6 miliardi di metri cubi, altrimenti il 90% necessario non può essere raggiunto”, ha avvertito il presidente dell’Enea Gilberto Dialuce, anch’egli sentito in Senato,

Suggerendo nel contempo misure pratiche per contenere i consumi e i costi: ridurre di un’ora i tempi di accensione degli impianti di condizionamento e di un grado la temperatura massima nell’ambiente (questa sola taglia 2,6 miliardi di metri cubi di gas). Sulle bollette l’effetto sarebbe un risparmio di 180 euro l’anno.

(di Stefania De Francesco/ANSA).