Biden volerà a Riad, imbarazzante incontro con Bin Salman

Primo piano del principe ereditario dell'Arabia Saudita, Mohammad bin Salman. Khashoggi
Il principe ereditario dell'Arabia Saudita, Mohammad bin Salman. EPA/ALEXEI DRUZHININ/SPUTNIK/KREMLIN / POOL

WASHINGTON.  – Dietrofront di Joe Biden, che a metà luglio avrà un imbarazzante faccia a faccia a Riad con il controverso principe ereditario Mohammed bin Salman (Mbs), nonostante in campagna elettorale avesse bollato l’Arabia Saudita come un Paese “paria” per l’omicidio nel 2018 del giornalista Jamal Khashoggi, di cui lo stesso principe fu il mandante, secondo le conclusioni dell’intelligence Usa.

Il presidente “non ignorerà alcuna condotta tenuta prima che si insediasse”, ha assicurato la Casa Bianca rispondendo ai reporter che chiedevano se il commander in chief affronterà il delitto direttamente col principe, senza dimenticare quei diritti umani che sono una delle bandiere della sua amministrazione.

Ma Biden di fatto cede alla realpolitk e alla priorità di convincere il Regno saudita ad aumentare la produzione di petrolio: l’obiettivo è quello di sostituire quello russo, sotto embargo occidentale per la guerra in Ucraina, diminuendo il prezzo stellare della benzina e la corsa sfrenata dell’inflazione che minano le chance democratiche alle elezioni di Midterm e anche le sue alle presidenziali del 2024.

Un incontro ventilato da settimane che ha già sollevato aspre polemiche pure tra i dem e che si inserisce in un più ampio viaggio dal 13 al 16 luglio in Medio Oriente, dove Biden debutta come presidente. Prima tappa in Israele, da dove farà la storia volando direttamente in Arabia Saudita: nessun presidente americano ha mai fatto un tragitto del genere dal suolo israeliano verso un Paese arabo che non riconosce lo Stato ebraico (Donald Trump aveva fatto il percorso inverso nel 2017). Prevista anche una visita in Cisgiordania, per rilanciare i rapporti con i palestinesi e la soluzione dei due Stati.

Ma l’attenzione dei media, non solo americani, è tutta sul viaggio in Arabia, storico e cruciale alleato Usa in Medio Oriente che tutti i presidenti americani hanno sempre visitato, e sull’incontro con Mbs, leader di fatto del Paese. Biden cercherà di ottenere dai sauditi un aumento della loro produzione di greggio, fondamentale per far scendere i prezzi che si ripercuotono su tutta l’economia mondiale.

Finora Riad, che detta la linea dell’Opec, ha invece fatto sponda al Cremlino, tenendo chiusi i rubinetti. In agenda a Riad, dove il presidente americano incontrerà anche il re Salman, da cui ha ricevuto l’invito, ci sono altri temi: la tregua in Yemen mediata dall’Onu, le energie rinnovabili, la cybersicurezza, la sicurezza alimentare ed energetica, l’avanzamento dei diritti umani, la minaccia iraniana. Tutti temi che serviranno per lanciare la svolta nei rapporti, anche se in cima a tutto resta il petrolio.

“La politica americana richiede una ricalibratura delle relazioni dopo la morte di Kashoggi, non una rottura”, ha sottolineato un alto dirigente Usa in un briefing telefonico, ricordando che l’Arabia Saudita è un partner strategico degli Stati Uniti da oltre 80 anni e che ci abitano circa 80 mila americani.

Nella capitale saudita Biden parteciperà anche al summit della Cooperazione del Golfo, un forum diplomatico che riunisce vari Paesi arabi della regione e di cui Riad ha la presidenza di turno. Prevista anche la presenza dei dirigenti di Egitto, Iraq e Giordania. Nel programma inoltre un vértice virtuale tra i leader del cosiddetto gruppo I2-U2, ossia Israele, India, Emirati e Usa.

In Israele Biden discuterà di sicurezza (prevista una visita al sistema di difesa antimissilistico Iron Dome) ma anche degli sforzi americani per una crescente integrazione del Paese nella regione. Significativa la tappa in Cisgiordania, dove il leader americano incontrerà il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas, probabilmente a Betlemme, per ripristinare i rapporti interrotti da Trump e ribadire il suo impegno per la soluzione dei due Stati.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA).

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