All’esame di terza media con l’autoscala dei pompieri

Bolzano, all'esame di terza media grazie all'intervento dei Pompieri.
Bolzano, all'esame di terza media grazie all'intervento dei Pompieri. (ANSA)

BOLZANO. – La mattina prima degli esami Matteo si alza in tempo, per una volta lo zainetto l’ha preparato la sera prima, saluta i genitori e si appresta ad uscire. Ed ecco la sorpresa: la porta di casa non si apre. Ci prova il papà, niente; ci prova la mamma con un altro mazzo di chiavi, niente; ci prova il vicino di casa da fuori, niente. Sale l’agitazione, i minuti passano. L’anticipo diventa un ritardo, ma poi arrivano i pompieri con l’autoscala e tirano giù il ragazzo dal balcone, giusto in tempo per la prima prova scritta di terza media.

Non è il sogno surreale di un 14enne, ma quanto è davvero capitato a Matteo questa mattina a Bolzano. L’esame di terza media è un momento importante per tutti i ragazzi, segna il confine tra l’alunno e lo studente. Per Matteo, il protagonista di questa storia, è proprio così. “Questa mattina ci siamo alzati abbastanza presto, proprio perché era il primo giorno di esame”, racconta Marco, il padre di Matteo. “Di solito chiudiamo la porta di casa a chiave, ma questa mattina non si è aperta”, prosegue. “Proviamo tutte le chiavi di casa, ma la porta non si apre”.

Scoppia il panico. Un vicino di casa, avvisato per telefono, ci prova da fuori, forse il difetto riguarda solo la chiusura interna. Però anche questo tentativo fallisce. A questo punto i genitori chiamano a scuola per avvisare che Matteo è in ritardo. La giustificazione è troppo assurda per sembrare vera, ma – sarà che a chiamare sono i genitori, sarà che l’agitazione nella loro voce è più che credibile – il prof al telefono tranquillizza la famiglia e poi dà il suggerimento giusto: Perché non chiamate i pompieri?

“Per fortuna nel giro di dieci minuti sono arrivati”, racconta il papà ancora incredulo. In un attimo un pompiere sale sul balcone con l’autoscala e fa salire Matteo. Numerosi vicini di casa osservano lo spettacolare intervento dai loro balconi, facendo anche il tifo per il ragazzo. “Grande Matthew”, urla un’amica di famiglia.

Il ragazzo, forse a causa del grande numero di spettatori, è particolarmente ‘cool’, come se scendesse tutti i giorni in questo modo da casa in strada. “Mi viene ancora da ridere”, racconta il papà. “Ho ancora qualche dubbio che non sia stato lui a manomettere la porta per non dover andare all’esame”, ironizza. “Scherzo, alla fine era contento di arrivare in tempo a scuola. Sono convinto che questo esame se lo ricorderà per tutta la vita, ma anche noi”, conclude Marco ridendo.

(di Stefan Wallisch/ANSA)

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