Caldo e alto consumo di gas complicano l’esordio dell’eccezione iberica

Una torre di alimnetazione elettrica.

MADRID – Un fattore inaspettato sta complicando la vita del governo di Pedro Sánchez oltre che di milioni di cittadini: il caldo estremo in cui è immerso il Paese. Quest’episodio inusuale a giugno, che sta obbligando a un uso intenso di condizionatori e ventilatori, sta infatti facendo schizzare verso l’alto i consumi di elettricità. Una dinamica che si aggiunge — spiega la stampa iberica in base a opinioni di autorità ed esperti — all’alta richiesta di gas per generare energia elettrica di questi giorni, data l’assenza di sufficiente vento e il minor rendimento dei pannelli fotovoltaici con alte temperature.

Tutti elementi che complicano l’esordio della cosiddetta “eccezione iberica”, il meccanismo approvato dall’Unione Europea che permette a Spagna e Portogallo di applicare un tetto al prezzo del gas per evitare importi delle bollette alle stelle.

Nel terzo giorno da quando la misura è entrata in vigore, il prezzo dell’elettricità sul mercato è stato fissato a 177,9 euro al megawattora, secondo l’Operatore del Mercato Iberico dell’Energia (OMIE). Un valore più alto dei 170,8 euro di ieri e dei 165,59 di due giorni fa. E a cui vanno aggiunti anche i costi per le compensazioni alle centrali a ciclo combinato, chiamate a uno sforzo ulteriore per il minor contributo attuale di energie alternative: tenendo in conto questi aspetti, alla fine domani l’elettricità costerà in media 224 euro o al megawattora, calcola Rtve.

Per riassumere, come scrive El País, tutto ciò sta provocando una “diluizione” degli effetti del tetto al prezzo del gas, un provvedimento per il cui ok il premier Pedro Sánchez ha portato avanti una lunga battaglia politica nelle sedi europee.

Così, per vedere se effettivamente l’eccezione iberica permetterà una riduzione degli importi delle bollette del 15-20%, come previsto dal governo, bisognerà ancora aspettare almeno qualche giorno: i meteorologi prevedono che l’ondata di calore potrebbe finire nel weekend.

“Non ci siamo sbagliati”, diceva ieri la vicepremier e ministra della Transizione Energetica Teresa Ribera. “Anche in scenari estremi come quello attuale, il prezzo è minore di quello che avremmo dovuto pagare senza questa misura”.

Redazione Madrid