Enel esce da Russia, cede controllata a Lukoil

Logo dell'Enel. (ANSA)

ROMA.  – Enel S.p.A. cede la sua controllata russa al colosso Lukoil e al Fondo di investimento “Gazprombank-Frezia” abbandonando ogni attività di produzione sul terriotrio della Federazione Russa.

Rimarrebbero in capo alla multinazionale italiana solo alcune partecipazioni minoritarie nell’attività di vendita. Secondo una nota diffusa da Enel Spa, sono stati  firmati gli accordi per la vendita dell’intera partecipazione italiana in “Enel Russia”.

In particolare, Enel ha sottoscritto due distinti accordi, rispettivamente, con PJSC Lukoil (“Lukoil”) e il Closed Combined Mutual Investment Fund “Gazprombank-Frezia” (il “Fondo”) per la cessione del 56,43% del capitale sociale di Enel Russia, per un corrispettivo totale pari a circa 137 milioni di euro che sarà corrisposto al closing dell’operazione.  La cifra – secondo quanto l’ANSA ha appreso – sarà gestita in euro.

L’operazione, fanno sapere da Enel “genererà un effetto positivo sull’indebitamento finanziario netto consolidato del Gruppo Enel per circa 550 milioni di euro e un impatto negativo sull’utile netto di Gruppo reported di circa 1,3 miliardi di euro, principalmente dovuto al rilascio della riserva di conversione cambi, per circa 1,1 miliardi di euro al 31 maggio 2022. Questo effetto contabile non avrà alcun impatto sui risultati economici ordinari”.

Con il completamento dell’operazione, Enel cederà tutti i suoi asset di generazione elettrica in Russia, che includono circa 5,6 GW di capacità convenzionale e circa 300 MW di capacità eolica in diverse fasi di sviluppo, garantendo continuità ai propri dipendenti e clienti.

“L’operazione – assicurano da Enel – è in linea con l’obiettivo strategico del Gruppo di concentrare le proprie attività principalmente nei Paesi in cui una posizione integrata lungo la catena del valore può guidare la crescita e migliorare la creazione di valore facendo leva sulle opportunità offerte dalla transizione energetica”.

Il perfezionamento dell’operazione, previsto entro il terzo trimestre di quest’anno, è soggetto all’avveramento di alcune condizioni sospensive, tra cui il rilascio dell’autorizzazione da parte della Commissione governativa russa per il monitoraggio degli investimenti esteri e del Servizio federale antimonopoli russo.

(Maria Gabriella Giannice/ANSA).

Lascia un commento