Alla Maturità torna la prova d’italiano, c’è Covid e non la guerra

I ragazzi del quinto all'entrata della scuola Giulio Cesare per l'esame di maturità
I ragazzi del quinto all'entrata della scuola Giulio Cesare per l'esame di maturità, Roma, 22 giugno 2022. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

ROMA. – Dopo due anni di maturità con un solo maxiorale, oggi oltre 500 mila studenti delle scuole superiori si sono cimentati con la prova scritta di italiano. Sette le tracce proposte e mai come quest’anno le speranze degli studenti si sono avverate e le anticipazioni della vigilia sono state rispettate.

“Una maturità rassicurante”, è stata definita la prova di stamane. A mancare è stato solo il tema sulla guerra in Ucraina, che certo era atteso da molti studenti. Per il resto le tracce hanno spaziato dalla poesia delle Myricae di Giovanni Pascoli “La via ferrata”, all’analisi del testo “La sola colpa di essere nati” di Gherardo Colombo e Liliana Segre, dalla novella di Giovanni Verga “Nedda” al discorso pronunciato alla Camera da Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica 2021, che ammonisce sulla gravità dei cambiamenti climatici e sulla necessità, urgente, che la politica intervenga per invertire la rotta.

Non manca il Covid, argomento ovviamente anche lui atteso: la pandemia è entrata nell’esame di Stato grazie al testo tratto da Luigi Ferrajoli “Perchè una Costituzione della Terrra?” in cui si invita a riflettere sul fatto che l’umanità ha sempre sperato in qualcosa che unisse tutti i popoli del mondo, ma mai ci saremmo aspettati che la risposta arrivasse nella maniera più tragica possibile: un flagello che ha colpito indistintamente tutto il mondo.

La maturità 2022 ha riservato una traccia anche alla musica – “il tema che avrei scelto di fare”, ha confidato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – chiedendo ai maturandi la comprensione e l’analisi di un testo tratto da Oliver Sacks “Musicofilia”.

E anche quest’anno è tornato il tema delle nuove tecnologie digitali, che con varie sfaccettature si palesa da ben 7 edizioni della Maturità. Ai ragazzi è stato proposto infatti il brano “Tienilo acceso: posta, commenta, condividi, senza spegnere il cervello”: una riflessione a partire da un testo di Vera Gheno e Bruno Mastroianni. E’ stata questa la traccia che è maggiormente piaciuta agli studenti italiani: l’ha scelta un ragazzo su 5.

A seguire la riflessione sulle leggi razziali, scelta dal 18% dei candidati. Al terzo posto, con il 16,5% delle preferenze, l’analisi del testo tratto da “Nedda” di Giovanni Verga.

“Abbiamo assegnato tracce che consentissero a studentesse e studenti di tutti gli indirizzi di esprimere il proprio pensiero e di valorizzare il proprio percorso di studi”, ha commentato il ministro Bianchi. E in effetti molti hanno sottolineato come Verga e Pascoli vengono sempre compresi nei programmi trattati dagli studenti e i temi delle leggi razziali, il potere della musica, i cambiamenti climatici, la pandemia, siano sentiti tra gli studenti “tanto che alcuni mi sembravano indecisi sulla traccia da scegliere, ne avrebbero potuta fare più d’una”, ha commentato Cristina Costarelli presidente Anp del Lazio.

“Non c’è dubbio che ci sia stata la volontà di venire incontro ai ragazzi del primo esame normale dopo la pandemia”, ha osservato anche il presidente nazionale di Anp Antonello Giannelli. Sono state diverse le “diserzioni” di docenti e studenti dovute al covid: è il caso di un’intera commissione di un istituto del centro storico di Venezia risultata positiva nei giorni scorsi e che fortunatamente l’ufficio scolastico regionale è riuscito a sostituire.

Il virus non ha risparmiato nemmeno gli studenti: le prove scritte per gli ammalati si terranno il 6 e 7 luglio mentre gli orali potranno essere svolti in videoconferenza. Oggi non sono mancate neppure le proteste: i ragazzi dell’Unione degli studenti hanno dato vita ad una iniziativa davanti al ministero, rivendicando maggiore protagonismo nei processi di decisione dell’esame.

“Bocciamo Bianchi, sulla maturità ora decidiamo noi!” recitava lo striscione a viale Trastevere. E una singolare protesta è arrivata anche da uno studente di Enna che si è presentato agli esami con una maglia con la scritta “La scuola italiana fa schifo” ma in un video, in realtà, lamenta il fatto che ai maturandi siano stati rubati due anni di frequenza.

(di Valentina Roncati/ANSA)

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