Spagna, l’economia rallenta mentre il governo prepara misure anti-crisi fino al 31 dicembre

MADRID — Secca frenata per l’economia spagnola. Nel primo trimestre 2022, il Pil è cresciuto solo dello 0,2%, contro il 2,2% dei tre mesi precedenti, secondo i dati definitivi dell’Istituto Nazionale di Statistica (Ine). Un indicatore, in realtà già anticipato ad aprile anche se con un anticipazione flash di un decimo più ottimistica, che riflette il periodo complicato affrontato in quel periodo tra Covid e inizio dell’invasione russa in Ucraina.  Nel frattempo, il governo accelera i preparativi di un nuovo pacchetto anti-inflazione con misure valide fino al 31 dicembre.

Dopo tre trimestri di crescita più sostenuto, era ormai apparso evidente che l’impatto della prima ondata della variante Omicron del coronavirus (dicembre 2021-gennaio 2022) e degli effetti indiretti della guerra scatenata dalla Russia di Vladimir Putin avevano comportato un impatto significativo. Un colpo accentuato da fenomeni come l’elevato aumento dei prezzi, ad esempio per quanto riguarda il settore energetico, con conseguenze sull’inflazione, arrivata a livelli da capogiro. Particolarmente significativo, in questo senso, il calo di due punti dei consumi da parte delle famiglie, rispetto al trimestre precedente.

Nelle ultime settimane, sono stati vari gli organismi che hanno corretto le stime di crescita economica per la Spagna. Il governo, attualmente, prevede un aumento del Pil del 4,3% nel 2022 e del 3,5% nel 2023. Ma le incertezze legate all’evoluzione della guerra e altre situazioni internazionali rende difficile avere certezze sulle probabilità che ciò avvenga.

Intanto, continuano i negoziati all’interno del governo per la nuova batteria di misure anti-crisi, che Madrid intende annunciare domani, prima che, il 30 giugno, scada il pacchetto ora in vigore. Mentre le ultime indiscrezioni apparse sulla stampa iberica raccontano di certe frizioni tra le distinte sensibilità che fanno parte della coalizione di governo, il premier Sánchez ha annunciato da Bruxelles — dopo aver partecipato a un vertice con gli altri leader europei — che i nuovi provvedimenti resteranno in vigore sei mesi e non tre quelli attuali.

In conferenza stampa, Sánchez non ha indicato in dettaglio quali saranno le misure incluse nel nuovo decreto. L’idea, ha però aggiunto, sarà quella di continuare ad applicare gli stessi criteri sposati sinora: “proteggere le “famiglie”, sostenere “settori specifici colpiti” e “ammortizzare l’aumento dei prezzi con riduzioni fiscali selettive”.

Uno degli ambiti di sicuro intervento sarà quello energetico, per il quale il premier ha già annunciato una riduzione dal 10% al 5% dell’IVA sull’elettricità. In attesa che si possano vedere gli effetti definitivi del tetto ai prezzi del gas da poco entrato in vigore in Spagna e Portogallo. “L’evoluzione dei prezzi che stiamo vedendo nel nostro Paese, grazie alla fissazione di quel prezzo massimo, è sostanzialmente inferiore”, ha affermato da Bruxelles.

Redazione Madrid