Sos tratta, in un mese 500 bimbi soli al confine con la Romania

Bambini ucraini profughi.
Bambini ucraini profughi. (ANSA)

ROMA. – Dall’inizio della guerra in Ucraina sono oltre un milione e mezzo i bambini che sono stati costretti a lasciare il loro Paese. Non sempre, però, al loro fianco ci sono i genitori. Quasi sempre a tenere la mano dei piccoli c’è solo la mamma o, in alcuni casi, la zia o la nonna.

Quello che preoccupa maggiormente, però, è la situazione dei cosiddetti bimbi non accompagnati, minori cioè che passano il confine senza avere nessun adulto al proprio fianco. Per questo l’Unicef lancia l’allarme per la tratta o lo sfruttamento, crimini che trovano terreno fertile nel caos dei grandi movimenti di popolazione.

Dal 24 febbraio al 17 marzo, l’associazione ha individuato più di 500 bambini non accompagnati mentre transitavano dall’Ucraina alla Romania. “Il vero numero di bambini separati che sono fuggiti dall’Ucraina verso i paesi vicini – spiega una nota – è probabilmente molto più alto”.

“La guerra in Ucraina sta portando a massicci spostamenti e flussi di rifugiati, condizioni che potrebbero portare a un aumento significativo della tratta di esseri umani e a un’acuta crisi di protezione dei bambini – spiega Afshan Khan, direttore regionale dell’Unicef per l’Europa e l’Asia centrale -. I bambini sfollati sono estremamente vulnerabili alla separazione dalle loro famiglie, allo sfruttamento e alla tratta. Hanno bisogno che i governi della regione si facciano avanti e mettano in atto misure per tenerli al sicuro”.

“Per i bambini che fuggono dalla guerra in Ucraina – aggiunge – dovrebbe essere valutata la loro vulnerabilità quando attraversano un paese vicino. Ogni sforzo dovrebbe essere compiuto per rafforzare i processi di screening ai valichi di frontiera dei rifugiati”.

Proprio per tutelare i minori, l’Unicef – che ha realizzato anche una guida su come prevenire tratta e sfruttamento – ha realizzato, in collaborazione con Unhcr, governi e altre organizzazioni, i cosiddetti ‘Blue Dots’, spazi sicuri per bambini e donne.

I ‘Punti Blu’ “forniscono informazioni fondamentali alle famiglie in viaggio, aiutano a identificare i bambini non accompagnati e separati e a garantire la loro protezione – scrive l’Unicef -, e forniscono un hub per i servizi essenziali”. I ‘Blue Dots’ sono già stati istituiti nei Paesi che ospitano bambini e donne ucraini e saranno ampliati nei prossimi giorni, fra cui 34 in Polonia.

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