Díaz chiede una ‘riunione urgente’ ai socialisti sull’aumento di spese militari

MADRID — L’impegno assunto dalla Spagna per aumentare le spese militari pubbliche crea “preoccupazioni” nel governo. A dichiararlo è la vicepremier Yolanda Díaz, che nella coalizione Partito Socialista-Unidas Podemos rappresenta i secondi e non nasconde che la questione è scomoda per lei e la sua formazione di riferimento. “Abbiamo chiesto una riunione urgente della commissione di monitoraggio del patto di coalizione”, ha affermato oggi parlando a cronisti. Poco prima, il Consiglio dei ministri ha approvato un credito da un miliardo di euro per “spese straordinarie” del Ministero della Difesa.

Díaz, altresì ministra del Lavoro, ha affermato che la richiesta di riunirsi urgentemente con i partner  di coalizione è stata avanzata “con serenità”. Questa mossa non è però la prima volta a manifestare dissenso rispetto agli impegni assunti dal Paese in sede internazionale, principalmente con gli alleati della NATO.

È di meno di 24 ore prima, infatti, la ‘denuncia’ della stessa vicepremier secondo cui Unidas Podemos non era stata avvertita della decisione di lanciare un credito per la Difesa da un miliardo. “La forma in politica è importante, e in una questione così delicata le cose devono essere fatte con sensibilità”, ha dichiarato lei stessa ieri alla stampa. Tale versione dei fatti non è stata confermata dall’ala socialista del governo.

Le parole di Díaz hanno seguito quelle di esponenti dirette di Unidas Podemos, ad esempio quelle della ministra delle Pari Opportunità, Irene Montero, che aveva parlato dopo l’appello del premier Pedro Sánchez per raggiungere la quota del 2% del Pil in spese militari entro il 2029. “Abbiamo bisogno di più investimenti in sanità, istruzione e assistenza delle persone fragili, non in armi e carri armati”, ha affermato Montero da New York.

La replica, secca, a questa posizione è arrivata dalla ministra della Difesa Margarita Robles. “Non siamo in una realtà di fiori e pace, siamo in una realtà molto dura, nella quale muore moltissima gente”, ha detto riferendosi, in particolare, alla guerra in Ucraina.

Il dibattito interno aperto su questo tema è solo l’ultimo di una lunga serie da quando la coalizione PSOE-Unidas Podemos è al governo (gennaio 2020). Da entrambe le parti, in ogni caso, sono arrivati messaggi pubblici volti a stemperare la tensione. “C’è un dibattito che la società spagnola deve affrontare, con tranquillità”, ha affermato Díaz, mettendo il focus, più che sulle spese militari, su misure di carattere sociale che considera “importantissime” per rispondere a “un momento difficilissimo”, con l’inflazione alle stelle come conseguenza della guerra in Ucraina. “Bisogna applicare più provvedimenti”, ha aggiunto.

“La riunione (che avrà luogo tra i due partner di coalizione) è abituale, normale”, ha detto in conferenza stampa la portavoce del governo, Isabel Rodríguez. “Tutte le volte che ci siamo riuniti in questi termini, ne siamo usciti più forti”, ha aggiunto. L’ultima volta che la commissione sul patto di coalizione è stata convocata fu in merito alla riforma del mercato del lavoro, poi diventata effettiva a inizio 2022.

Redazione Madrid