Il governo prova a frenare il precariato nella Sanità: ‘67.000 posti saranno fissi’

MADRID — Mettere freno al precariato nella Sanità. È a ciò che aspira il governo spagnolo, che oggi ha annunciato un decreto per far sì che “67.000 posti di lavoro diventino fissi”, stabilendo i passi che le regioni — titolari delle competenze in materia sanitaria — dovranno seguire a tal fine nei prossimi mesi. “Fermare l’elevato tasso di precarietà nel personale sanitario è una questione di giustizia e una priorità come Paese”, ha affermato in conferenza stampa la ministra della Sanità, Carolina Darias.

In sostanza, il decreto prevede che entro il 31 dicembre di quest’anno vengano convocati i concorsi necessari per stabilizzare questi impieghi ora precari. In un caso, i sanitari che hanno occupato, prima del 2016, lo stesso posto precario per più di cinque anni, avranno diritto ad accedere a un “concorso per meriti”. Per quanto riguarda chi ha occupato un posto precario per almeno tre anni prima del 31 dicembre 2020, saranno invece indetti concorsi misti meriti-prove.

Inoltre, l’iniziativa del governo di Pedro Sánchez delimita maggiormente le situazioni in cui possono essere assegnati posti di lavoro a tempo determinato. “Questa riforma rafforza il Sistema sanitario nazionale e dà sicurezze ai professionisti sanitari e ai pazienti”, ha detto Darias.

Quello della precarietà in ambito sanitario è un problema denunciato come strutturale nel sistema pubblico spagnolo: la metà dei professionisti del settore hanno un contratto a tempo determinato, secondo la radio Cadena Ser.

Un altro problema, in parte connesso a questo, è quello dell’insufficienza di personale. Dopo la novità introdotta dal governo via decreto, i sanitari rappresentati dalla Federazione di Associazioni per la Difesa della Sanità pubblica hanno fatto sapere di non considerare la misura sufficiente. “Il consolidamento odierno non comporta un solo lavoratore in più nel sistema sanitario, quindi le carenze che più volte abbiamo segnalato continueranno”, si legge in un comunicato. “In questa situazione, non si capisce il trionfalismo esibito oggi nell’annuncio del consolidamento”, aggiunge la nota.

Per Carmen Navarro del Partito Popolare, quello mostrato dal governo oggi è “zelo propagandistico”, visto che l’impegno per ridurre la precarietà nel settore pubblico è “un impegno della Spagna di fronte all’Unione Europea” e non “una decisione di Sánchez”.

Redazione Madrid

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