I sindacati avvertono: senza aumenti salariali ci sarà un autunno caldo

MADRID — Stipendi più alti o autunno caldo. I principali sindacati spagnoli hanno lanciato chiari avvertimenti agli imprenditori: “Senza salari, ci sarà conflitto (tra aziende e lavoratori)”, ha affermato Pepe Álvarez, segretario generale di Ugt. A preoccupare sostanzialmente è l’inflazione alle stelle registrata negli ultimi mesi (10,2% a giugno, secondo dati preliminari ufficiali), un fattore che sta influendo pesantemente sulla vita di molte famiglie. Sinora, un accordo tra le parti non è arrivato. 

Il principale ‘pomo della discordia’ è sempre stata la richiesta dei sindacati di associare gli aumenti di salario dei prossimi anni all’evoluzione dell’inflazione: un’esigenza respinta più volte dalla Ceoe, la Confindustria spagnola.

“Non abbiamo detto no all’aumento dei salari, bensì alla possibilità che ci sia una clausola alla fine che dica che alla fine dell’anno i salari debbano essere legati all’inflazione”, ha ribadito, in dichiarazioni a Onda Cero, il presidente della Ceoe Antonio Garamendi. Uno degli argomenti principali degli industriali è che un meccanismo di questo tipo farebbe “perdere competitività” alle aziende spagnole. 

Ma tale posizione non soddisfa i rappresentanti dei lavoratori. “Andiamo verso un autunno di grandi mobilitazioni”, ha aggiunto Pepe Álvarez parlando a giornalisti, nel corso di una protesta organizzata di fronte alla sede madrilena della Ceoe. “Il dilemma è se la lotta per i salari si farà nella chiave di un conflitto crescente o nella chiave della normalizzazione della contrattazione collettiva”, gli ha fatto eco Unai Sordo, segretario generale di Comisiones Obreras.

Nel tardo pomeriggio, a Madrid è andata in scena una riunione tra rappresentanti del governo e le parti sociali, un incontro nel quale è stato anche affrontato il discorso di un cosiddetto “patto sui redditi” (‘pacto de rentas’), che potrebbe includere ritocchi dei salari.

“È stata una riunione molto produttiva”, ha affermato al termine la vicepremier e ministra dell’Economia Nadia Calviño. “Lavoreremo insieme alle parti sociali per articolare misure efficaci che ci permettano di contenere l’aumento dei prezzi e soprattutto garantire una suddivisione equa dei costi della guerra in Ucraina”, ha aggiunto, senza però annunciare accordi precisi ma precisando che le parti “continueranno a lavorare”. La richiesta del governo, ha detto poi Calviño, è che imprenditori e sindacati parlino di “non ampliare i margini di profitto delle aziende e aumentare in modo contenuto i salari”. Inoltre, l’idea dell’esecutivo è di introdurre nel patto sui redditi un aumento del salario minimo, ha affermato.

“Siamo disposti a lavorare su un patto sui redditi, ma dovrà includere aumenti salariali”, hanno fatto sapere rappresentanti dei sindacati, che hanno accompagnato Calviño in conferenza stampa. “Non si può parlare solo di contenimento dei salari”. Non erano invece presenti rappresentanti della Ceoe.

Redazione Madrid

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