Da Podemos soddisfazione per le misure di Sánchez, tensione Rufián-premier

MADRID — Per Unidas Podemos, oggi il governo ha iniziato a “raddrizzare la rotta”. Le misure anti-inflazione di carattere sociale e contro i “profitti extra” delle grandi società energetiche e finanziarie annunciate da Pedro Sánchez sono state accolte con “soddisfazione” tra i soci di coalizione del premier. “È quello che stavamo chiedendo da settimane”, dicono dalla formazione dopo la prima giornata del ‘dibattito sullo stato della nazione in Parlamento’. La seduta è durata oltre sei ore (senza contare una pausa), con un finale caratterizzato da un momento di forte tensione dialettica tra il Premier e Gabriel Rufián, portavoce degli indipendentisti catalani di Esquerra Republicana (spesso alleato della maggioranza).

Gli annunci odierni di Sánchez — tra cui quello di abbonamenti per i treni locali gratis nell’ultimo trimestre 2022 — hanno avuto l’effetto di mettere in secondo piano le tensioni delle ultime settimane tra il Partito Socialista e i partner di coalizione, in particolare sull’impegno ad aumentare le spese militari, su cui quest’ultimo non sono d’accordo. “Consideriamo le nuove misure molto positive”, ha affermato nell’Aula del Congresso dei deputati il portavoce parlamentare di Podemos Pablo Echenique.

Secondo l’analisi di diversi media, la risposta data oggi da Sánchez costituisce quindi “una virata a sinistra”, anche alla luce di alcune sconfitte elettorali del centro-sinistra su scala territoriale che hanno messo in mostra un certo malcontento sociale e posto sul piatto dell’opposizione occasioni per invocare “un’alternativa” di governo.

E proprio su questo registro è stato il tono delle parole di Cuca Gamarra, portavoce del Partito Popolare incaricata di dibattere con Sánchez visto che il leader Alberto Feijóo, senatore e non deputato, non era autorizzato a farlo. L’avvio del suo primo intervento è stato contraddistinto da un momento che non è piaciuto molto alla presidente del Congresso Meritxell Batet, con la richiesta di un minuto di silenzio per ricordare Miguel Ángel Blanco, politico popolare basco ucciso dall’ETA nel 1997. “La ringrazio per aver dedicato parte del suo tempo a questo”, le ha detto, “ma l’ordine delle sessioni si stabilisce in altra sede”.

Gamarra ha poi continuato mantenendo toni duri, riporta tra gli altri la cronaca parlamentare de El País. “Sánchez e la menzogna è la sintesi di questa legislatura”, è stata una delle sue frasi, a cui ha aggiunto che il premier “nega la realtà, improvvisa ed evade le proprie responsabilità”.

Uno dei rimproveri più decisi al presidente è stato quello riferito all’accordo raggiunto dal governo per far avanzare in Parlamento la legge sulla Memoria Democratica. “Cercare di riscrivere la storia della Spagna insieme a Bildu (la sinistra separatista basca) è una delle più grandi immoralità immaginabili”, ha aggiunto. Come replica, Sánchez ha accusato “dirigenti del PP” di “usare il dolore delle vittime del terrorismo per scopi impropri”.

Un forte momento di tensione è arrivato quanto Gabriel Rufián, dalla tribuna degli oratori, ha mostrato tre proiettili, che sarebbero stati raccolti nel punto del confine di Melilla in cui “sono state uccise 37 persone” migranti mentre cercavano di entrare in Spagna dal Marocco.

“Credo che lei abbia commesso un grave errore”, gli ha risposto Sánchez, arrabbiato, nel suo turno di replica. Il premier ha ricordato che “nel soffitto di questo luogo” ci sono ancora le pallottole sparate verso l’alto dai “golpisti” che tentarono un colpo di Stato nel 1981. Rufián ha poi smorzato i toni, pur accusando il governo di essere “taccagno” e chiedendogli di applicare “misure utili” e non “temporanee”.

R.F/Redazione Madrid

Lascia un commento