Calviño parla con le banche della nuova tassa: “Serve collaborazione”

La vicepresidenta, Nadia Calviño

MADRID — Nel contesto “di alta incertezza” attuale, con l’inflazione alle stelle e l’economia sotto pressione, c’è bisogno “di collaborazione di e pensare al benessere generale”. Anche da parte delle banche. È questo uno dei messaggi principali recapitati da Nadia Calviño, vicepremier e ministra dell’Economia spagnola, ai principali rappresentanti del settore finanziario nazionale, in un incontro che è stato occasione per iniziare a parlare della nuova “tassa straordinaria” alle grandi società annunciata dal premier Pedro Sánchez.

I diretti interessati, dal canto loro, non si sentono d’accordo. “(L’imposta) non aiuta a controllare l’inflazione, né a migliorare crescita o posti di lavoro”, è uno degli argomenti utilizzati.

Intervenendo in conferenza stampa dopo la riunione, Calviño ha dichiarato che il colloquio è stato “cordiale e con toni construttivi”. E ha poi aggiunto: “Ho avuto modo di spiegare le ragioni che hanno portato il governo a stabilire la nuova imposta”.

“Questo è il momento di mettersi a disposizione e dare una mano a famiglie e imprese”, ha aggiunto la vicepremier. “Crediamo che il settore bancario può e deve contribuire a rispondere all’impatto della guerra”.

I dettagli della nuova tassa non sono però stati trattati, sottolinea la stampa spagnola. “Saranno resi noti in una proposta di legge che dovrebbe essere presentata la settimana prossima”, ha dichiarato Calviño.

La vicepremier si è detta consapevole del fatto che il settore non sia d’accordo sulla misura voluta dal governo. “È evidente che le banche non condividono questa decisione, ma pensiamo sia corretta per distribuire equamente gli sforzi economici per rispondere alla guerra”, ha detto la vicepremier, che ha poi cercato di tranquillizzare gli interessati. “Siamo determinati ad articolare l’imposta facendo sì che non deteriori la solvenza del settore né condizioni la concessione di crediti o il benessere dei clienti”, ha affermato.

“I rappresentanti del settore bancario hanno chiesto di non essere stigmatizzati ed espresso la volontà di contribuire alla crescita economica”, ha anche detto.

Sánchez aveva annunciato la volontà di introdurre “imposte straordinarie” sui “profitti extra” di grandi società energetiche e finanziarie nel corso del ‘dibattito sullo stato della Nazione’, la settimana scorsa. Non permetteremo che ci siano società o individui che approfittino della crisi per ammassare maggiori ricchezze, a spese della maggioranza”, ha detto.

Come obiettivo preliminare, il governo punta a ricavare da queste tasse 7 miliardi di euro tra 2023 e 2024, secondo il premier.

Redazione Madrid