L’Ucraina: primo carico di grano partirà mercoledì

Una nave al molo nel porto di Costanza, in Romania, sul Mar Nero
Una nave al molo nel porto di Costanza, in Romania, sul Mar Nero. MIHAILESCU / AFP)

ROMA. – Nonostante il bombardamento del porto di Odessa, Russia e Ucraina dicono che può partire il piano per l’esportazione del grano ucraino dalle coste del Mar Nero. Le prime navi dovrebbero salpare già mercoledì dal porto sudoccidentale di Chornomorsk, annuncia Kiev,  chiedendo però che la Turchia e l’Onu, che hanno patrocinato l’accordo, garantiscano la sicurezza dei convogli. Mentre Mosca assicura che onorerà i suoi impegni, permettendo che le operazioni siano condotte anche dalla stessa Odessa.

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Per quanto riguarda l'applicazione dell'accordo per l'esportazione del grano ucraino, il vice ministro delle Infrastrutture di Kiev, Yuri Vaskov, ha dichiarato che le prime navi con i cereali partiranno da Chornomorsk, seguito dai porti di Odessa e da quello sudoccidentale di Pivdenny. "Nelle prossime due settimane saremo tecnicamente pronti a esportare grano da tutti i porti ucraini", ha assicurato. Mosca afferma che lo scalo di Odessa potrà essere utilizzato anche dopo il bombardamento di sabato.

I  raid "sono rivolti solo alle infrastrutture militari" e non a quelle civili, ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Ma Ugo Poletti, direttore dell' Odessa Journal, ha detto all'ANSA che l'attacco di sabato non sembra essere stato diretto contro installazioni militari e lo ha definito piuttosto "una minaccia" di tipo politico. I due missili, ha precisato, hanno colpito il terminal di una società di navigazione ucraina, la Brooklyn-Kiev, mentre non ne hanno toccato un altro vicino di proprietà tedesca.

Il ministro delle Infrastrutture Ucraino Oleksandre Kubrakov ha affermato che il principale ostacolo alla ripresa delle esportazioni è proprio il rischio di bombardamenti russi e ha chiesto la protezione della Turchia e dell'Onu. Le esportazioni sono ostacolate anche dalla presenza di mine marine posate dalle forze ucraine per impedire sbarchi russi.

L'unione nazionale dei giornalisti ucraini, intanto, riferisce che nei cinque mesi dell'invasione russa sono stati uccisi 8 reporter ucraini e altri 12 operatori dei mass media. Mentre il ministero della Difesa russo afferma che l'Ucraina starebbe pianificando una "provocazione" nel Donbass facendo esplodere contenitori di esano in un impianto industriale di Sloviansk per creare "una nube tossica".

(di Alberto Zanconato/ANSA).

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