Elezioni: dopo 48 è già rottura tra Alternativa e Italexit

Il sen. Gianluigi Paragone durante un suo intervento al Senato. (frame video Senato(
Il sen. Gianluigi Paragone durante un suo intervento al Senato. (frame video Senato(

ROMA. – Quarantotto ore. Anzi, di meno. Tanto è durato il sodalizio politico con vista elezioni tra Alternativa e Italexit. Dopo l’annuncio dell’altro ieri – con tanto di conferenza stampa tenuta alla Camera – di un accordo elettorale tra le formazioni di Gianluigi Paragone e Pino Cabras, oggi è già tempo di dichiarare conclusa questa breve esperienza.

Si scioglie dunque il “cartello” – nato nei banchi dell’opposizione, prima al Governo Conte II e poi a quello presieduto da Mario Draghi – e già volano gli stracci. Addio dunque alla battaglia comune contro “tecnocrati, banchieri, multinazionali”, come promesso solo mercoledì scorso, e largo alle accuse e alle recriminazioni:

“Il quadro di possibile accordo elettorale fra Alternativa e Italexit è sciolto”, annuncia poco dopo l’ora di pranzo Alternativa scandendo che “laddove c’era un consenso di fondo su una serie di importanti nomi da presentare come candidati, nella composizione in dettaglio delle liste presentata da Italexit abbiamo riscontrato la presenza – anche in ruoli di capolista – di candidati organici a formazioni di ispirazione neofascista”.

Secondo Alternativa – nonostante le strettoie della legge elettorale per la raccolta firme – “c’era spazio per rappresentare tante personalità che hanno dato lustro al dissenso contro una stagione di ingiustizie, ma non c’è spazio per veicolare candidati in cui prevalgano connotazioni personali d’ispirazione fascista militante”.

“Italexit per l’Italia – è la replica di Gianluigi Paragone – ha deciso di non formare una lista unica con Alternativa alle prossime elezioni politiche. Italexit voleva riunire intorno a un unico progetto le forze che in questi mesi si sono opposte al Green Pass, al vaccino obbligatorio e alle imposizioni sanitarie dei governi Conte e Draghi, senza discriminarne nessuna. Purtroppo – accusa l’ex M5s -, abbiamo dovuto prendere atto che l’unico interesse di Alternativa era di ottenere posizioni in lista e di usare ItalExit come un taxi per il Parlamento”.

di Paolo Dallorso/ANSA)