Serie A meno 4: torna la folla allo stadio, boom abbonamenti

Il balzo del portiere del Verona Lorenzo Montipo cercando di fermare il pallone
Il balzo del portiere del Verona Lorenzo Montipò cercando di fermare il pallone calciato da Dzeko. Archivio. ANSA / MATTEO BAZZI

ROMA.  –  Le mode passano, gli amori pure: ma c’è un evergreen che non stanca mai. Il pallone. La voglia di calcio è tanta, e soprattutto di vederlo, non più in televisione ma dal vivo.

L’estate del 2022 verrà ricordata per il boom delle tessere, a testimonianza che il desiderio di uscire e di socializzare dopo l’incubo covid tocca anche il variegato mondo del pallone, che in Italia, come negli altri paesi del resto, esce da due anni di spalti chiusi o con spettatori a macchia di leopardo. Ora invece non vi sono più limitazioni e, nonostante in alcuni casi i prezzi salati, la gente è tornata ad affollare gli stadi.

Per capire l’importanza della cosa, e il peso dell’amore per il calcio dal vivo, basti pensare che prima del Covid l’impatto degli incassi da botteghino corrispondeva al 15% totale del fatturato di ogni società. Cifre a volte davvero notevoli, a cui tutti hanno dovuto rinunciare a causa della pandemia.

Ora però il ritorno alla vita normale coincide anche con una grossa spinta a rivedere le partite sul campo e non sul divano.

Lo testimonia l’incredibile passione dei tifosi della Roma, sulla scia dell’entusiasmo per la vittoria in Conference League e dopo gli ultimi colpi della campagna acquisti. Per un’amichevole estiva, quella di domenica scorsa contro lo Shakhtar, non si erano mai visti 65mila spettatori all’Olimpico, e ora c’è già il sold out di tessere e biglietti per le prime due partite casalinghe del campionato che sta per cominciare.

Mourinho ha rigenerato l’amore per i colori giallorossi e la fidelizzazione della gente, e anche la proprietà è in luna di miele con la tifoseria dopo il turbolento decennio di James Pallotta e soci. La società ha deciso di fermare la campagna abbonamenti a 36mila tessere vendute, altrimenti avrebbe “rischiato” di veder andare esauriti i posti dell’Olimpico senza possibilità di vendere biglietti per le singole partite.

Ma la squadra giallorossa e la sua gente non hanno il primato degli abbonati per la stagione 2022-’23. Infatti questo record appartiene all’Inter, altra squadra che gode di una tifoseria calda. Il club nerazzurro ha chiuso la campagna il 7 luglio scorso con 41.000 tessere vendute e, incredibile ma vero, è già stata aperta la lista d’attesa per il 2023-2024.  Il Milan campione d’Italia, altro team che fa spesso il pieno d’incassi, si è fermato a 40.000.

Ambizioni minori, magari una semplice salvezza, le ha il Lecce, tornato in serie A e che ha chiuso a quota 19.750 abbonati, e quindi ha ampiamente superato il precedente primato di 18.763 della stagione ’19-’20. Va bene, nonostante la crisi societaria, anche la Sampdoria, che ha superato i 13mila abbonati. Tanto amore, come quello manifestato per i colori biancocelesti dal nuovo acquisto Alessio Romagnoli, anche da parte dei sostenitori della Lazio.

Qui la corsa alle tessere è scattata grazie al fatto che il presidente Claudio Lotito ha messo mano al portafogli e rafforzato la squadra assecondando i desideri dell’allenatore Maurizio Sarri. Così, dopo una stasi iniziale della campagna, a ieri erano state sottoscritte oltre 23mila tessere, numero che crescerà ancora visto che oggi, ultimo giorno utile per abbonarsi, il sito a cui rivolgersi è andato in tilt, con attese di ore.

Dodicimila abbonati ha il Bologna, ma ci si potrà fidelizzare fino al 21 agosto, numeri quasi identici per l’Atalanta, mentre la Fiorentina sta sui ventimila. Il Napoli, per volontà dei vertici societari, non ha comunicato alcun dato (così come l’Udinese), e sta pagando le problematiche di mercato e le tensioni fra De Laurentiis e il tifo più o meno organizzato.

La Juventus è ferma a quota 20.200 abbonamenti, ma non solo a causa delle ultime due deludenti annate ma anche del caro prezzi che ha scatenato l’ira dei supporter bianconeri. Ma non stanno certo meglio i cugini granata visto che finora per assistere alle partite del Toro sono stati venduti solo 3.900 abbonamenti: è il punto più basso dell’era Cairo.

In Serie A fanno peggio solamente il Sassuolo con 3.000 e la Cremonese con 2.600, mentre l’Empoli si colloca terzultima a pari merito. 6.541 sono invece gli abbonati della Salernitana.

Scendendo di categoria, non si può non notare che, nonostante la retrocessione, nella tifoseria del Genoa l’entusiasmo sia alle stelle, visto che per i match dei rossoblù ci sono già 16.000 abbonati. Ha sfondato il muro dei diecimila abbonamenti stagionali anche il neopromosso Palermo. Insomma è di nuovo tutti pazzi per il calcio, e gli stadi tornano affollati. Ora non rimane che attendere i risultati del campo.

(di Alessandro Castellani/ANSA)

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